La nuova era dell’informazione tra Fake News e Intelligenza Artificiale

di Valentina Barbera

Nell’era digitale dove c’è una facilità di accesso alle notizie (che circolano maggiormente sui social) è difficile saper discernere una notizia vera e verificata da una così detta “fake news”. Ecco che in realtà il ruolo del giornalista da sempre definito il “cane da guardia della democrazia” diventa fondamentale. Di fronte alle fake news spesso anche il ruolo di chi scrive viene messo in discussione, in particolare la sua professionalità e autorevolezza. Ecco che il giornalista ha un ruolo fondamentale anche perché spesso ( dipende dalla natura degli articoli e dal settore ci riferiamo alla giudiziaria e alla nera si trattano temi molto delicati dove in gioco c’è la reputazione oltre i diritti personali, eventuali limitazioni delle libertà personali se si tratta di procedimenti penali) ecco che che ogni notizia deve essere maneggiata con cura da chi ha studiato, verificato e approfondito ogni minimo dettaglio attraverso diverse fonti e strumenti attendibili per smascherare i falsi, si parla di fact-checking.
Inoltre non si può non tenere conto che bisogna educare all’informazione in modo tale che ognuno riesca a distinguere una fake news e oggi i lettori o i telespettatori saranno chiamati anche a conoscere un altro fenomeno. Stiamo parlando della nuova era legata all’utilizzo dell’ intelligenza artificiale. Una nuova sfida.
Anche la diffusione dell’AI (Intelligenza Artificiale) se utilizzata in maniera errata può creare delle fake news, ad esempio sempre nel 2023 utilizzandola, venne trasmessa una foto del papa con un bomberino bianco, fece il giro dei social ed ebbe milioni di visualizzazioni.
Ecco che un attento report, l’educazione alla lettura da parte del pubblico, la conoscenza e la consultazione dei principali quotidiani o testate giornalistiche online autorevoli
possono contribuire a creare un'informazione più sana e affidabile, contrastando la diffusione di fake news e incentivare ad una cultura di consapevolezza e di critica verso tutte le informazioni che utilizziamo online.

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