Successo di pubblico in piazzetta Bagnasco a Palermo per la presentazione del libro "Avrei voluto solo uno spritz" scritto da Claudia Profera e edito BookaBook- Narrativa. Un esordio letterario per l'avvocata di origine napoletane ma trapiantata a Palermo dal 1996. Nel lungo e piacevole pomeriggio ad accompagnarla in una chiacchierata fatta di momenti profondi alternati a un'intelligente e piacevole ironia, il giornalista di cronaca giudiziaria del Giornale di Sicilia Riccardo Arena e Emilia Lombardo che ha letto alcuni brani del libro. La giovane avvocata rompe l'emozione riuscendo a condurre il pubblico in un viaggio interiore fatto non solo della malattia, di questo tumore, ma constellato di voglia di lottare, di vivere e una scoperta di se stessa sino al momento della diagnosi inaspettata. Ecco che alla domanda su come sia cambiata Claudia (autrice) prima e dopo la malattia la risposta della quarantasetteenne arriva chiara e senza esitazione: "Ebbene sia Claudia il personaggio che l'autrice non è molto diversa da quella che era quando non sapeva della malattia. E' vero all' inizio parlo di piccolo imprevisto poi lo identifico con una parolaccia, poi piano piano lo chiamo con il suo nome e penso che il tumore così com'è. Capisco che non è altro che può essere il tentativo di un grande cambiamento probabilmente il cambiamento era in atto ma la malattia fa venire fuori giá ciò che c'era".Queste 250 pagine sottolinea alla platea l'autrice sono dedicate "A quelli che sono stati capaci di ricominciare, a chi ha voltato pagina e non si è mai arreso... a chi in quelle mani ha custodito il coraggio di diventare chi era già, quando ancora non sapeva. Ai sognatori, a chi è riuscito nonostante le tempeste, a continuare a ondeggiare come un pennacchio al sole... ". Un momento inaspettato per questa giovane e solare professionista, un momento complicato ma è vero aggiunge l' autrice che in quel periodo ha ricevuto anche gesti inaspettati.
L' autrice non nasconde particolari pesanti, nulla viene nascosto come ad esempio la caduta dei capelli, il passaggio nelle sale dell' istituto moderno oncologico lombardo in cui si viene accolti anche con umanità. "Non è un romanzo di denuncia ma una fase descrittiva di quello che ho vissuto. E' un racconto. Il paziente è colui che patisce e quindi
l' approccio in generale, qualsiasi tipo di malattia ci si trovi ad affrontare dev'essere diverso . Il paziente non dev'essere paziente scusate il gioco di parole". E in questo lungo viaggio nella malattia c'è un'amica incredibile per carattere e stile Loredana come scrive l'autrice nel libro è "un vulcano nella vita e nella professione". Un'amica che se fosse stata un uomo sarebbe stata perfetta. "E' vero racconta sorridendo l'autrice così come scrivo se fosse stata un uomo avrei fatto follie e forse sarebbe stata la volta buona per decidermi a impegnarmi in una relazione, piuttosto che salutarla. Però Loredana è una donna e io sono attratta dagli uomini così è diventata una delle mie più care amiche". L'autrice e direi la protagonista sanno ironizzare come nel caso dell' incontro con una delle oncologhe che durante una visita indossava delle scarpe con il tacco colorate. Proprio un capitolo del libro è intitolato : "Scarpe colorate (Super Fashion ). " Ecco sottolinea l'autrice questi sono pensieri positivi che ci salvano la vita. Le scarpe con il tacco e colorate sono diventate la metafora della mia vita, ovvero fare una cosa mai fatta e mai immaginata.Quello che importa è spezzare il meccanismo che attanaglia il pensiero negativo". Nel libro ci sono dei capitoli dedicati agli uomini e uno chiamato Infinito.
l' approccio in generale, qualsiasi tipo di malattia ci si trovi ad affrontare dev'essere diverso . Il paziente non dev'essere paziente scusate il gioco di parole". E in questo lungo viaggio nella malattia c'è un'amica incredibile per carattere e stile Loredana come scrive l'autrice nel libro è "un vulcano nella vita e nella professione". Un'amica che se fosse stata un uomo sarebbe stata perfetta. "E' vero racconta sorridendo l'autrice così come scrivo se fosse stata un uomo avrei fatto follie e forse sarebbe stata la volta buona per decidermi a impegnarmi in una relazione, piuttosto che salutarla. Però Loredana è una donna e io sono attratta dagli uomini così è diventata una delle mie più care amiche". L'autrice e direi la protagonista sanno ironizzare come nel caso dell' incontro con una delle oncologhe che durante una visita indossava delle scarpe con il tacco colorate. Proprio un capitolo del libro è intitolato : "Scarpe colorate (Super Fashion ). " Ecco sottolinea l'autrice questi sono pensieri positivi che ci salvano la vita. Le scarpe con il tacco e colorate sono diventate la metafora della mia vita, ovvero fare una cosa mai fatta e mai immaginata.Quello che importa è spezzare il meccanismo che attanaglia il pensiero negativo". Nel libro ci sono dei capitoli dedicati agli uomini e uno chiamato Infinito.
"Quest' ultimo è la caratterizzazione di alcune persone e non mi riferisco solo a uomini ma anche a donne che davanti a un grande problema ( che sia una malattia, un caso giudiziario) attuano il caso "freezing" . Siccome ormai
ho preso gusto a scrivere, magari chi sarà Infinito si scoprirà in futuro". E nell'ultimo capitolo del libro l'autrice scrive: " Ho imparato a stare. La mia più grande vittoria è questa. Sono tornata a "casa" ed è una sensazione bellissima specie quando il viaggio è durato una vita intera". Dinanzi una vita fatta di scelte granitiche e messa a soqquadro dal tumore questo libro racchiude una grande e straordinaria forza e volontà di vivere evidenziando la capacità di mettersi in discussione senza perdere le doti dell'autrice quali la sensibilità, la semplicità e l'autenticità.
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