Un fine settimana, da venerdì 8 e sabato 9 novembre con doppio turno ore 19.00 e 21.30, a domenica 10 novembre sempre con doppio turno ore 18.00 e 20.30, all’insegna del puro jazz che il Brass Group offre oramai da più di 50 anni con le musiche del nostro tempo.
L’inaugurazione è affidata alla magica tromba di Randy Brecker che, con un progetto in esclusiva mondiale, interviene sull’esibizione con particolare entusiasmo dichiarando “Ho sentito parlare molto dell’Orchestra Jazz Siciliana in occasione di esibizioni passate... ha una grande reputazione! Ed io non vedo l’ora di essere sul palco insieme a questi musicisti. Ho suonato con molte Big Band come Thad e MelsJazz Orchestra, Joe Henderson Big Band, Bob Mintzer Big Band, WDR Big Band, NR BigBand, Clark Terry's Big Band e The Duke Pearson Big Band... e molte altre ancora ma essere a Palermo con l’OJS in questo fantastico teatro mi entusiasma particolarmente. Sono sicuro che sarà uno spettacolo raffinato e di prim'ordine. Sono stato in Sicilia e a Palermo molte volte, ma è da tempo che non suono in questa meravigliosa città, quindi questo sarà il Grande Ritorno!”
Veterano del jazz, musicista virtuoso e compositore prolifico, Brecker ha accompagnato le band e le registrazioni di Horace Silver, Art Blakey's Jazz Messengers, Charles Mingus, Clark Terry, Joe Henderson, Duke Pearson, Frank Foster e Thad Jones/Mel Lewis Orchestra. Come strumentista di prima scelta in studio, la tromba di Brecker ha anche animato innumerevoli sessioni di studio di artisti che vanno da James Taylor, Bruce Springsteen e Parliament-Funkadelic a David Sanborn, Jaco Pastorius e Frank Zappa. Nel campo della fusion jazz-rock d'avanguardia, Brecker è stato uno dei principali collaboratori dei Blood Sweat and Tears, degli Eleventh House di Larry Coryell e dei Dreams, gruppo che ha co-fondato con il fratello Michael e il batterista Billy Cobham. Dopo aver lasciato i BS&T nel 1969, Randy ha suonato con Horace Silver e con molti altri gruppi jazz, sentendo il bisogno di esprimere il suo desiderio di improvvisare liberamente. Nel 1973, Randy e suo fratello Michael, che suonava il sax, erano diventati i musicisti di studio più richiesti di New York. Nel 1975 decidono di formare il loro gruppo, “The Brecker Brothers”.
Disponibili ancora abbonamenti per l’intera Stagione e singoli biglietti che vede tra gli altri anche un progetto inedito ed una prima assoluta per il concerto di Giovanni Sollima e l’Orchestra Jazz Siciliana. Sono stati gli stessi Maestri del Brass Group a trascrivere le parti appositamente in chiave jazz per il Maestro Sollima che orami calca il sipario di teatri internazionali Attesa, dunque, per la stagione concertistica Brass in Jazz 2024-2025, fiore all'occhiello della Fondazione The Brass Group. Il sipario del Real Teatro Santa Cecilia si tingerà di jazz con diverse produzioni dell’Orchestra Jazz Siciliana sempre più internazionale, con ospiti solisti e Grammy Awards.
Una scelta importante quella del Brass che anche quest’anno ha voluto triplicare i concerti in programma nella stagione. L’aumento delle repliche dei concerti deriva da uno specifico bisogno culturale a cui la Fondazione risponde con un calendario ricco di artisti internazionali, produzioni orchestrali e prime assolute. Tanti i nomi del mondo jazz inseriti per la nuova stagione concertistica del Brass.
La Fondazione Orchestra Jazz Siciliana è entusiasta così di annunciare il programma della nuova stagione di Brass in Jazz. Dall’ 8 novembre al 13 aprile, il pubblico avrà l'opportunità di assistere a concerti indimenticabili con un cartellone che promette di stupire e emozionare.
La stagione continua il 15-16-17 novembre con Kevin Hays, Ben Street e Billy Hart, tre giganti del jazz moderno. Hays in particolare, pianista e compositore jazz vincitore del Grammy Award 2023 è riconosciuto a livello internazionale come uno dei musicisti più originali e avvincenti della sua generazione. Kevin è apparso in numerosi album come artista ospite, registrando con Chris Potter, Bill Stewart, Joshua Redman, Jeff Ballard, Nicholas Payton e Al Foster, tra molti altri. Collaborazioni degne di nota includono un progetto in duo pianistico con Brad Mehldau e tour mondiali con James Taylor, Sonny Rollins, John Scofield, Joe Henderson e Roy Haynes.
Tra i grandi nomi che arricchiscono il cartellone risplende quello di Richard Galliano. «Richard Galliano ha cambiato il corso della storia della fisarmonica. Possiamo parlare del prima e del dopo Galliano» così viene definito da Yasuhiro Kobayashi, fisarmonicista e musicista accompagnatore della cantante Bjork. E Galliano stesso dichiara “Era il mio desiderio più caro: dare un giusto spazio a questo strumento, ingiustamente qualificato come il “pianoforte dei poveri”, mentre la mia fisarmonica è sempre stata uno “Steinway con le cinghie”. Deciso a ripristinare l’immagine del mio strumento, ho lasciato il mio villaggio natale e sono “salito a Parigi” come molti altri. Lì ho avuto la possibilità di incontrare artisti che mi hanno subito dato fiducia, tra cui i fisarmonicisti come Joss Baselli e André Astier, i cantanti come Claude Nougaro, Serge Reggiani e Barbara, i jazzisti come Chet Baker, Charlie Haden, Ron Carter e Michel Portal…Poi, all’inizio degli anni Ottanta, c’è stata la collaborazione e la nascita di un’amicizia con Astor Piazzolla, e una stretta collaborazione per diverse creazioni “Familles d’Artistes”, “Le Songe d’une Nuit d’Été”, “Trois Préludes pour accordéon de concert”, “Ballet Tango per quattro fisarmoniche”.
La programmazione include anche giovani artisti che hanno già calcato importanti palchi internazionali. E’ il caso di Keyon Harrold, in scena il 29, 30 novembre, 1° dicembre, definito “il futuro della tromba” dal grandissimo trombettista e compositore statunitense Wynton Marsalis, Keyon Harrold è un artista inventivo, multidisciplinare e fluido nei generi: trombettista, cantante, compositore, arrangiatore e produttore musicale di platino ma non solo…anche bandleader e importante artista discografico. Dal punto di vista musicale, Harrold vive secondo l’idea che l’unica cosa che identifica un genere è il suo ritmo. Questa convinzione ha permesso a questo artista di abbattere i muri del genere per vagare liberamente nella musica. Egli riversa la sua anima in ogni situazione musicale, che si tratti di esibirsi dal vivo, registrare o comporre per la televisione e il cinema. Dalle tournée e registrazioni con Jay-z e il Cirque Du Soleil alla scrittura della sigla del Queen Latifah’s Show, Harrold ha collaborato con Keith Richards, Black Pumas, Mac Miller (Stay), il leggendario rapper Nas (The Jarreau of Rap), Samm Henshaw (Still Broke), YEBBA, Robert Glasper, Maxwell, Common, PJ Morton e Gregory Porter.
Altra importante peculiarità è la presenza di nomi italiani del mondo musicale come Giovanni Sollina, un vero virtuoso del violoncello che sarà sul palco con l’Orchestra Jazz Siciliana con una Prima Assoluta Internazionale con arrangiamenti in chiave jazz con il concerto Cello Jazz il 7, 8 e 9 febbraio. Suonare per lui non è un fine, ma un mezzo per comunicare con il mondo.È un compositore fuori dal comune, che grazie all’empatia che instaura con lo strumento e con le sue emozioni e sensazioni, comunica attraverso una musica unica nel suo genere, dai ritmi mediterranei, con una vena melodica tipicamente italiana, ma che allo stesso tempo riesce a raccogliere tutte le epoche, dal barocco al “metal”. Scrive soprattutto per il violoncello e contribuisce in modo determinante alla creazione continua di nuovi repertori per il suo strumento. Nasce a Palermo da una famiglia di musicisti. Studia violoncello con Giovanni Perriera e Antonio Janigro e composizione con il padre Eliodoro Sollima e Milko Kelemen. Per la danza collabora, tra gli altri, con Karole Armitage e Carolyn Carlson, per il teatro con Bob Wilson, Alessandro Baricco e Peter Stein e per il cinema con Marco Tullio Giordana, Peter Greenaway, John Turturro e Lasse Gjertsen (DayDream, 2007). Insieme al compositore-violoncellista Enrico Melozzi, ha dato vita al progetto dei 100 violoncelli, nato nel 2012 all’interno del Teatro Valle Occupato. Musicisti di età e formazione diversa, interscambio tra culture e livelli differenti, laboratorio permanente. La manifestazione, infatti, si costruisce ogni anno attraverso una “chiamata alle arti” di 3 giorni, dedicata alla musica “spontanea”, con ospiti da tutto il mondo, blitz urbani in giro per la città, repertori imprevedibili e che abbracciano diverse epoche storiche, un concorso di composizione “in clausura” e tanti concerti, tra cui un concerto finale con l’Orchestra dei 100 violoncelli.
Altro appuntamento è quello di Alfredo Rodriguez insieme all'Orchestra Jazz Siciliana. Rodriquez rappresenta oggi il nuovo jazz latino, tra contaminazioni americane e tradizioni cubane. Due mani che danzano sulla tastiera del pianoforte con passione, dando vita a un arcobaleno di emozioni. La sua musica è intrisa di una forza rara e stupefacente.
Talento immenso e una voce intima che si distingue fra mille Gabrielle Cavassa, in programma dall’11 al 13 aprile, è una cantante e compositrice di origine italiana, nata in California ma residente a New Orleans. Co-vincitrice nel 2021 del prestigioso International Sarah Vaughan Jazz Vocal Competition, ha conquistato pubblico e critica con la sua voce morbida, elastica e intima. Gabrielle ha conosciuto la musica in giovane età, quando ha iniziato a collezionare, catalogare e “ascoltare ossessivamente” i dischi. La sua musica riflette influenze che vanno da Billie Holiday e Amy Winehouse al gruppo hip-hop Slum Village e all’opera italiana. Come autrice di canzoni, affronta temi impegnativi in cui racconta il suo mondo intimo, quasi a mo’ di diario. Il suo debutto discografico del 2020, acclamato dalla critica, co-prodotto dall’artista e collaboratore nominato ai Grammy Jamison Ross, include featuring con artisti come Braxton Cook e Ashlin Parker. Collabora frequentemente con il pianista Ryan Hanseler. Emersa l’anno scorso come una delle artiste più interessanti del festival, a JazzAscona 2023 potremo ammirare Gabrielle Cavassa non solo in seno alla New Orleans Jazz Orchestra. Gabrielle proporrà infatti anche un repertorio di standards in chiave vocal jazz, sia in formazione intima, in duo col pianista Victor Atkins, che in quartetto, col Gabrielle Cavassa Ensemble, comprendente oltre a Victor Atkins, il batterista Willie Green e il bassista Jason Stewart.
Tra gli appuntamenti da non perdere, il ritorno di un’amica del Brass Group, Simona Molinari & l’Orchestra Jazz Siciliana. Tra la cantante e l’OJS c’è stato sempre un gran feeling e ascoltarli è sempre una grande emozione. Simona, cantautrice pop jazz con all’attivo 7 album.
Ha duettato con numerosi artisti del calibro di Andrea Bocelli, Al Jarreau e Ornella Vanoni. Ha cantato nei migliori teatri Italiani e stranieri, dal Blue Note di New York al teatro Estrada di Mosca, ha partecipato a Sanremo due volte in gara e due volte come ospite. Oltre ad aver scritto e composto gran parte della sua discografia, ha firmato e interpretato la sigla de “I delitti del Barlume” e la canzone dei titoli di coda dell’ultimo film di Giovanni Veronesi: “Romeo è Giulietta”, uscito da poco nelle sale.
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