Omelia dell’Arcivescovo Lorefice per l’Epifania, il richiamo al sacrificio di Piersanti Mattarella e alla necessità di realizzare l’asilo nido di Brancaccio

Come accade ogni 6 gennaio la Cattedrale di Palermo è diventata la "Casa di tutti i popoli" uomini, donne e bambini provenienti dai 5 continenti ma che vivono in città: ibambini.La liturgia, a cura dell’Ufficio diocesano per la Pastorale delle Migrazioni, è stata animata dalle comunità etniche mauriziana, nigeriana, ghanese, ivoriana, filippina e tamil e dalla corale interculturale "Arcobaleno di popoli". Addentrandoci nell'omelia, l'arcivescovo :Noi tutti, come i Magi di cui ci parla ilVangelo, eravamo stranieri, non appartenenti al popolo ebraico da cui questo Bambino proviene. Tutti noi, dalla lontananza siamo stati chiamati alla grazia della lieta notizia risuonata a Betlemme: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore» . Egli si è manifestato anche a noi: «Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo» Di questo ora – con la stessa «gioia grandissima» che provarono i Magi –facciamo memoria. Poi l'arcivecovo sottolinea come la mancata vicinanza a Dio che porta pace, gioia, e gli uomini e le donne non vengono raggiunti da questa bella notizia – l’Epifania dell’Emmanuele, del Dio-con-noi ‘com-promesso’ nella vicenda umana con una ‘promessa’ di pienezza di vita – si inaspriscono e diventano avidi di potere. Poi il riferimento all'attualità delle guerre, dell'omicidio del Presidente della Regione, Piersanti MAttarella avvenuto prorio il 6 gennaio di 45 anni fa. "Da che mondo e mondo, i potenti tremano. Reagiscono spargendo terrore. Sono predatori. Guerrafondai. Devastatori. Omicidi. Non riconoscono le mamme e i bambini. Eliminano i piccoli e i deboli. Comandano infanticidi. Ieri come oggi. A Betlemme come a Palermo dove gli uomini d’onore, con le loro strutture perverse di potere, hanno uccisobambini, persino nel grembo delle loro madri; papà meravigliosi, politici e amministratori indefettibili come Piersanti Mattarella. Quante vittime innocenti, oggi come ieri".È questo l’inerme Re-Bambino che vuole regnare nella nostra vita. Dio libererà il misero che invoca e il povero che non trova aiuto, avrà pietà del debole e del povero e salverà la vita dei suoi miseri sottolinea Monsignor Corrado Lorefice."Un mondo casa di fraternità e casa della pace, dove i bambini di tutti i continenti vengono amati da “cuori allargati”. I bambini della Terra Santa – che i violenti vogliono trasformare in terra di divisione, di odio e di crudeltà – e dell’Ucraina, del Nord Kivu (Congo) e del Myanmar. I multicolori meravigliosi bambini di Palermo". Poi il riferimento alla figura del Beato Puglisi e al suo impegno nel quartiere di Brancaccio dove in queste ore si discute sulla costruzione dell'asile da lui tanto sognato. "I bambini di Brancaccio, dellaBrancaccio del Beato martire don Pino Puglisi, che hanno bisogno di particolare cura, di ‘asilo’, oltre che di un Asilo. Un mondo finalmente progettato come ‘Casa comune’, privo di periferie continentali, urbane ed esistenziali perimetrate dagli Erodi di turno, da detentori dipotere dal cuore atrofizzato.La celebrazione si conclude con le seguenti parole: "L’epifania del Signore Gesù allarghi il nostro sguardo. Ci faccia percorrere, come fecero i Magi, «un’altra strada», l’unica da percorre, insieme, con costanza e speranza: la via della pace. Per un mondo popolato e rallegrato dai bambini".

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