Cracolici: “La politica rompa legami con i clan. Oltre 20% comuni catanesi coinvolto in infiltrazioni mafiose”

La commissione Antimafia oggi nel capoluogo etneo per seconda mappatura sullo stato di cosa nostra in Sicilia
Catania, 13 marzo - “La politica rompa qualunque legame con i clan mafiosi: ognuno di noi conosce i propri territori e sa chi rappresenta cosa. Avere a che fare con personaggi che sono espressione della criminalità organizzata per ottenere qualche voto significa mettersi a disposizione, e cioè voto di scambio politico - mafioso. Dobbiamo tutti alzare gli occhi sulle infiltrazioni mafiose nelle nostre comunità”. Lo ha detto Antonello Cracolici, presidente della commissione Antimafia, oggi a Catania, primo comune dal quale riparte la mappatura della commissione sullo stato di cosa nostra in Sicilia.
E non a caso la ricognizione riparte dal capoluogo etneo, dato che “Oltre il 20% dei comuni catanesi è coinvolto in infiltrazioni mafiose, è un dato di fatto – ha aggiunto Cracolici – ci sono comuni per i quali verrà chiesto nei prossimi giorni l'accesso ispettivo, come Ramacca, ma questo non è un problema che riguarda solo Catania, siamo partiti da qui perché la situazione appare più acuta in questo momento. Storicamente la mafia tendeva a intimidire la politica, ma evidenze investigative hanno mostrato come, in nome del consenso, una serie di 'pseudopolitici' ritenga di dover entrare in contatto con queste persone. La politica presunta tale tende a minimizzare il ruolo dei clan e la loro capacità di raccogliere consenso, ma se la politica si mette a disposizione è inevitabilmente subalterna alla criminalità”.
Tra gli altri temi al centro dell'audizione di oggi anche la capillare diffusione delle “piazze di spaccio nei comuni dell'hinterland, la droga è un fenomeno che desta grandissima preoccupazione – ha dichiarato il presidente Cracolici – con il crack primo per consumo da parte dei giovanissimi. E se c'è la droga c'è anche la mafia, che ne gestisce il traffico. Catania è stato il territorio con sequestri di tonnellate di stupefacenti, segno degli enormi interessi che vi sono dietro”.
La seduta di oggi si concluderà con l'ascolto dei sindaci di Catania e provincia convocati in prefettura “per avere contezza del fenomeno mafioso – ha concluso Cracolici – e perché i comuni sono il primo avamposto per combattere la criminalità”.

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