Turismo: Christian del Bono e “l’assessore che vogliamo”

Di Germano Scargiali 
Chi scrive queste righe aveva visto nella nomina di Battiato e Zichichi ad assessori tecnici un segno positivo nelle scelte di Rosario Crocetta ed aveva espresso senza remore decise speranze. Purtroppo non è andata così. Con Zichichi gli esponenti della Regione, a partire da Crocetta stesso, non hanno mai iniziato un dialogo che, forse, sarebbe stato possibile… Con Battiato è finita ancor peggio, come sappiamo. 
Vediamo che il parere tecnico sull'attuale situazione da parte di Christian Del Bono, presidente di Federalberghi Isole Minori ha vari punti in comune con le nostre opinioni. Traiamo, quindi una intervista, che ci sembra significativa dalla fitta corrispondenza di cui ci fa oggetto, con nostro piacere, Del Bono da Lipari. 
Non è vano aggiungere la terribile notizia del suicidio del noto (se non famoso) albergatore liparoto Edoardo Buongiorno. 
Dottor Del Bono, lei si è espresso a proposito della recente vicenda politica di Franco Battiato… 
Con la nomina di Franco Battiato alla guida del Turismo in Sicilia il presidente Crocetta aveva inteso dare un chiaro segnale alla politica e ai partiti. A questo segnale non è poi però seguita quell'azione programmatoria e di leadership di cui il nostro settore ha urgente bisogno... 
Ma adesso il presidente in carica intende, come si dice, correre ai ripari… 
Leggere di alcuni nomi che, per quanto rispettabili, davvero poco hanno a che vedere con il profilo di chi in questo momento dovrebbe guidare l’Assessorato Regionale al Turismo, ci fa tremare e ci fa temere per quello che rischia di tramutarsi nell'ennesimo flop ai vertici di questo assessorato. 
Ma voi albergatori avete nomi da segnalare? 
Non corriamo. Noi non abbiamo, ovviamente, l’ardire di segnalare al presidente Crocetta alcun nominativo, continua Del Bono, ma sicuramente abbiamo il dovere di contribuire a suggerirne il profilo. Serve, anzitutto, un addetto ai lavori che si sia occupato estensivamente di turismo e che abbia dimostrato ampie capacità di districarsi nelle problematiche del pubblico ma che si sia soprattutto distinto nell'industria turistica in senso ampio. 
Deve, quindi, avere la consapevolezza di trovarsi a capo di quello che dovrebbe essere concretamente (e non solo a livello propagandistico) il settore trainante per l’intera economia siciliana e, ovviamente, deve essere messo nelle condizioni di poter agire di conseguenza. 
Capisco. Ma che cosa potreste raccomandare in concreto ad un nuovo assessore? 
Deve saper leggere con estrema chiarezza le dinamiche alla base della filiera turistica ed avere la capacità di pianificare e governare lo sviluppo turistico siciliano per, almeno, i prossimi tre anni. 
Diversamente, conclude Del Bono, ci troveremo di fronte all'ennesima comparsa, in carica per un annetto o poco più (di norma gli assessori al turismo in Sicilia, salvo gravi incidenti istituzionali, non durano molto più di un anno), il cui lavoro verrà poi regolarmente cancellato o sovrascritto da chi vi subentrerà. 

Chi scrive conclude citando ancora una volta il messaggio inviatoci dai vertici di Ryanair ed espresso dalla portavoce in pieno teatro Politeama poco più d’un anno fa: “In Irlanda abbiamo la birra e i prati verdi, mentre voi avete di tutto da offrire ad un turista. Noi, però, abbiamo setta volte più turisti della Sicilia. Guardatevi un po’ intorno e scoprite quali errori fate”. Riportiamo tali parole per contrapporle a coloro che parlano del turismo come una sorta di “settore in crisi”. Non è in crisi un settore cui si aggiungono ora paesi dell’est (a partire dall'Europa  e, anche se lo fosse, ci sarebbe tanto spazio dove attingere per l’incoming in Sicilia. L’Isola deve colmare gli errori. Gli albergatori hanno bisogno di meno tasse ed anche di contributi, ma soprattutto di provvedimenti adeguati allo sviluppo che, intendiamoci, non tutti i siciliani “vogliono”. Ma questa è un’altra storia, un ennesimo errore. “A mistake”, direbbero a Dublino.

Germano Scargiali

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