Il sindaco di Scalea Pasquale Basile, eletto a capo di una lista civica, e 5 assessori della sua giunta figurano tra le persone arrestate stamani dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza. Il sindaco di Scalea, comune della fascia tirrenica cosentina, secondo quanto si è appreso, è accusato di associazione mafiosa. I 38 provvedimenti restrittivi eseguiti stamani dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza tra le province di Cosenza, Bari, Matera, Terni e Salerno, sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. (continua)
Novità importanti dalla commissione Giustizia alla Camera. Arrivano finalmente le tanto attese modifiche al reato denominato “voto di scambio”. Nella precedente formulazione era necessaria l’erogazione di denaro. La modifica approvata cambia l’impostazione: “Chiunque accetta consapevolmente il procacciamento di voti con le modalità previste dal terzo come dell’articolo 416 bis in cambio dell’erogazione di denaro o altra utilità è punito con la reclusione da 4 a 10 anni. La stessa pena si applica a chi procaccia voti con le modalità indicate al comma precedente”. (continua)
“La raffinatezza degli oggetti esposti è l’espressione tangibile e materiale della nostra eredità culturale. Accade che pezzi archeologici illecitamente predati vengano esportati per abbellire i musei d’oltreoceano, per questo vogliamo che questi ritornino nel luogo culturale di origine per fare in modo che esprimano un passato di civiltà. Per molto tempo sono stati i musei stranieri gli utilizzatori finali e terminali di un’attività frutto di depauperamento e saccheggio. È un delitto gravissimo mutilare la nostra terra per arricchire i musei stranieri”. Così il Colonnello Luigi Cortellessa, vicecomandante del comando Carabinieri Tutela del patrimonio culturale a commento dell’operazione illustrata nella conferenza stampa di ieri mattina – 10 luglio – tenutasi presso il Comando provinciale dei Carabinieri di Foggia, unitamente al Colonnello Antonio Basilicata. (continua)
Arriva a Fiumicino circondato da poliziotti e finanzieri. Cammina a testa alta, sorride ai fotografi, imbocca le scale che lo portano al pullman. “L’hanno trattata bene?” gli domandano. “Molto bene” risponde lui. E non batte ciglio. Parla con gli agenti come se li conoscesse da una vita, dissimula, sembra un attore e non si scompone quando il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri, gli dice, sul bus diretto al terminal, che ha già chiesto per lui il 41 bis, il carcere duro: pane, acqua e una brandina. Avvolto nella polo bianca Ralph Lauren, fa spallucce di fronte al magistrato che lo scoprì 15 anni fa in tutta la sua caratura criminale. Sembra dire: “Finalmente mi avete preso”. È cosi. Lo hanno preso. (continua)
La terza edizione della Summer School in Organized Crime sarà un’inedita occasione d’incontro e confronto con i giovani “Talenti antimafiosi”: studiosi under 35 impegnati, nei più diversi settori disciplinari, in ricerche innovative sugli aspetti emergenti della criminalità organizzata. L’obiettivo è di offrire per la prima volta ai partecipanti un panorama completo delle “frontiere della conoscenza”, ovvero delle più aggiornate analisi provenienti dalle nuove generazioni di scienziati sociali impegnati a studiare il fenomeno mafioso a livello nazionale e internazionale.(continua)
Il sindaco di Monasterace Maria Carmela Lanzetta getta la spugna. Dopo aver resistito a intimidazioni e minacce, il primo cittadino divenuto simbolo dell’antimafia calabrese ha deciso di dimettersi. A far mollare la Lanzetta sarebbe stata la discussione avvenuta all’interno della giunta pochi giorni fa. All’ordine del giorno c’era la costituzione di parte civile dell’amministrazione in un procedimento penale contro gli affiliati ai clan della zona. Qualcuno, però, all’interno dell’esecutivo sarebbe stato contrario, provocando la ferma reazione dell’ormai ex sindaco. È la stessa Lanzetta ad aver annunciato la sua decisione con una lettera alla presidente della Camera Laura Boldrini che nei prossimi giorni sarà nella Locride. «Purtroppo – scrive la Lanzetta – si è verificata una circostanza amministrativa inattesa che mi costringe a rassegnare le dimissioni dalla carica di sindaco». (continua)
Operazione della direzione investigativa antimafia di Catania. Scoperta un’organizzazione che influenzava le prove di ammissione alla facoltà a numero chiuso e agli esami universitari. Indagini anche a Brescia. La direzione investigativa antimafia di Catania sta eseguendo ordinanze cautelare nei confronti di sei persone indagate nell’ambito di un’inchiesta su esami ‘facili’ all’università di Messina. La Dia ritiene di avere scoperto un’organizzazione che influenzava le prove di ammissione alle facoltà a numero chiuso e agli esami universitari. Ai vertici del gruppo ci sarebbe un calabrese ritenuto legato a esponenti della ‘ndrangheta locale. (continua)
E’ stato arrestato in Colombia il boss calabrese Roberto Pannunzi, l’anello di congiunzione tra la ‘ndrangheta e il cartello di Medellin, l’uomo in grado di esportare fino a due tonnellate di cocaina al mese dal Sudamerica verso l’Europa. “Pannunzi, noto come il Pablo Escobar dell’Italia, era l’uomo più ricercato dal Paese”, hanno dichiarato dal ministero della Difesa. Ricercato dal 2010, il boss deve scontare la pena di dodici anni 12 e cinque mesi di reclusione. (continua) ----
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