Nel segno del contemporaneo
teatro/danza/circo/musica/cinema/arteperformativa/poesia

Prende il via Orestiadi: nel segno del contemporaneo, festival di teatro, danza, circo, musica e arte performativa, cinema e poesia, che include - oltre ai tradizionali e consueti luoghi dello spettacolo - alcuni dei tanti spazi architettonici della città di Gibellina. Costruisce un diverso itinerario della percezione, riducendo la separazione fisica tra la città, la sua comunità e i luoghi che la disegnano, e allargando la complessità dello sguardo sullo spettacolo grazie all’incontro tra gli artisti e l’architettura nel segno di un dialogo forte tra le arti espressive.
Si parte con la rassegna dedicata al cinema, in programma mercoledì 11, giovedì 12 e venerdì 13 dicembre al Museo civico Ludovico Corrao di
Gibellina. Un ciclo segna l'inizio delle attività ed è anche l'inizio della
collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, attraverso
la proiezione di corti e mediometraggi ispirati all’arte, alla poesia, alla
letteratura, al teatro contemporaneo, realizzati dagli allievi registi della
scuola di cinema e presentati agli studenti delle scuole secondarie del nostro
territorio in un percorso, quindi, che pone la conoscenza in stretta
connessione con la formazione di un pubblico giovane, e investe le nuove
generazione di artisti già fin dall'inizio di nuove responsabilità nella trasmissione
del sapere.
Arte
figurativa, drammaturgia, teatro, poesia, fotografia, letteratura, musica
contemporanea e sperimentale al centro della tre-giorni dedicata alla sperimentazione documentaria realizzata
dagli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo.
Si tratta di lavori composti tra
il 2009 e il 2012, dove vengono privilegiati l'arte antica e contemporanea,
l'archeologia, il teatro sperimentale, la letteratura e la poesia. Sono stati
individuati sia artisti nati in Sicilia, sia artisti non siciliani che con
l'isola ebbero un rapporto di particolare intensità, e su di essi si è lavorato
creando documentari di vari tagli e tipologie.
“Documentari
– sottolinea il direttore artistico delle Orestiadi, Claudio Collovà – che
indagano artisti rappresentativi di tutte le arti, con forti radici e
importanti connessioni con l’Isola, da Alberto Burri (artista fondamentale per
Gibellina), a Ignazio Buttitta, Vincenzo Rabito, i fratelli Mancuso, Giovanni
Chiaramonte e moltissimi altri. Uno sguardo attento che coniuga conoscenza e
riflessione sui percorsi artistici di personaggi legati in vario modo col
territorio siciliano”.
Gibellina, Auditorium del Museo
Civico “L.Corrao”
Mercoledì 11 dicembre, ore 9,30
Ingresso libero sino ad
esaurimento posti
Alberto Burri, la vita nell’arte (45’)
di Davide Gambino e Dario Guarneri.
Alberto
Burri maturò con
la Sicilia un rapporto profondo e duraturo nell’ultima fase della sua vita,
quando ebbe l’intuizione di dedicare un grande mausoleo in memoria delle
vittime del terremoto del Belice (1968) ricoprendo i resti di Gibellina
vecchia, andata completamente distrutta, con un gigantesco Cretto in cemento
bianco. Il Grande Cretto è ancora oggi la più grande opera d’arte ambientale
al mondo. La vita di Burri viene ricostruita sulla falsariga di questa
straordinaria impresa, grazie alla testimonianza di chi lo conobbe bene, come
Jannis Kounellis e Maurizio Calvesi, che ne tratteggiano – tra gli altri – un
ritratto intimo e inedito.
Ignazio Buttitta, pueta in piazza (35’)
di Andrea Mura e Bernardo Giannone
Ignazio
Buttita, celebre
poeta popolare nativo di Bagheria e tra i fondatori del Partito
Comunista Italiano nel dopoguerra, è ancora oggi una figura di spicco tra i
giovani siciliani, per l’immediatezza e la freschezza del suo linguaggio e la
forza delle idee che lo accompagnano.
Rabito, Vincenzo
(35’)
di Daniele Fabrizi
e Giuliano La Franca
L’incredibile
vicenda umana e creativa di Vincenzo Rabito, contadino analfabeta di
Chiaramonte Gulfi, autore della ormai nota autobiografia scritta con una
vecchia macchina da scrivere Olivetti Lettera 32, di nascosto dai familiari,
sfidando ogni convenzione di stile, ortografia e tecnica scrittoria. Lo
scritto, ritrovato dagli eredi, è stato pubblicato da Einaudi nel 2007 col
titolo “terra matta” dopo un leggero lavoro di editing, lasciando intatta la
potente violenza verbale originaria dell’autore.
Gibellina, Auditorium del Museo
Civico “L.Corrao”
Giovedì 12 dicembre, ore 9.30
Ingresso libero sino ad
esaurimento posti
Pietra Pesante (55’)
di Davide Gambino, Lorenzo Reina
Lorenzo
Reina, imprenditore
agricolo e scultore tra i più apprezzati in Italia, ha trasformato negli
anni la sua immensa fattoria a Santo Stefano di Quisquina – nello
straordinario scenario dei Monti Sicani, nell’Agrigentino – in una atelier
d’arte dove le millenarie tradizioni contadine convivono con una
interpretazione originale e drammatica del fluire della vita e della lenta e
inesorabile trasformazione del corpo. Le installazioni ambientali e le grandi
sculture in pietra di Reina fanno parte integrante del flusso della vita
quotidiana nelle campagne – oggi moderna e organizzata – come opere d’arte
sempre in atto nel palcoscenico della natura.
Terra del ritorno
(60')
di Valentina
Pellitteri
L’idea
di questo film documentario è quella di compiere una riflessione estetica ed
esistenziale sul paesaggio attraverso l’esperienza artistica del fotografo
Giovanni Chiaramonte. Nel racconto di questa sua esperienza, che è
esperienza di vita di chi ha diviso la propria esistenza tra il nord e il sud,
la Sicilia, intesa come metonimia del mondo, diventa implicitamente
protagonista del film.
Gibellina, Auditorium del Museo
Civico “L.Corrao”
Venerdì 13 dicembre, ore 9,30
Ingresso libero sino ad
esaurimento posti
Gioco a nascondere (32’)
di Valentina
Pellitteri e Giorgia Sciabbica.
La
forza evocativa delle liriche di Lucio Piccolo è ancora oggi percepibile nella
villa di famiglia di Capo d’Orlando, diventata fondazione culturale negli anni
’80. Uno dei rari ritratti del grande poeta, musicista e intellettuale
siciliano, scoperto per puro caso da Montale all’inizio degli anni ’60.
Chifteli (50’)
di Dario Guarneri
Un
ritratto ravvicinato e commovente dei fratelli Mancuso, musicisti
siciliani, polistrumentisti e specializzati nel recupero del canto popolare
tonale e nel riutilizzo di antichi strumenti oggi dimenticati. Molto noti e
apprezzati all’estero, amati da Peter Gabriel e da lui coinvolti nel festival
Womad, in Italia sono pressoché ignorati dalla maggior parte della critica e
del pubblico.
Himera_Christian
Rainer (12’)
di Chiara Andrich e
Valentina Pellitteri
Dallo
sguardo eclettico dell’artista Christian Rainer, l’area archeologica di
Himera – nella difficile e maltrattata zona industriale di Termini Imerese
– prende vita trasformandosi in un set per una performance gestuale e
intimista; attraverso un rapporto empatico e ancestrale con gli antichi resti
di templi, strade e abitazioni, immersi in una natura che ciclicamente li nega
alla vista, il lavoro riflette sui temi della memoria storica, della nascita
e della morte, quali componenti intrinseche al lavoro dell’archeologo e al
suo decifrare una civiltà dai frammenti erratici che ne rimangono.
Scarpa alla Kalsa
(10’)
di Ruben Monterosso
e Federico Savonitto
La
vicenda della realizzazione del primo moderno museo d’arte antica in Italia,
attraverso i contrasti e l’amicizia tra il giovane Carlo Scarpa, architetto
chiave nell’Italia del dopoguerra, e il soprintendente di Palermo Giorgio
Vigni, senese, collerico, instancabile lavoratore nella Palermo ancora
ferita dai bombardamenti. La Galleria di Palazzo Abatellis sarà completata alla
metà degli anni Cinquanta e ancora oggi resta una pietra miliare, nel mondo,
per la concezione moderna, chiara e luminosa di uno spazio museale.
Gibellina, Auditorium del Museo
Civico “L.Corrao”
Venerdì 13 dicembre, ore 16.30
Ingresso libero sino ad
esaurimento posti
La fine che non ho fatto (1h 05’)
di Federico Savonitto e Ruben Monterosso
Un
viaggio nella vita, negli affetti e nel lascito artistico di Nino Gennaro,
drammaturgo corleonese scomparso di AIDS nel 1995, vissuto a Palermo per
tutta la giovinezza e fondatore del moderno teatro sperimentale siciliano
con il celebre laboratorio “teatro madre”.
Perfino la felicità (60')
di Chiara Andrich
“Perfino
la felicità” è un film documentario sulla ricerca musicale del compositore e musicista sperimentale Dario Buccino. La sua musica si basa sul Sistema HN, sistema “corpocentrico” di tecniche
esecutive, da lui stesso elaborato. Il documentario segue il percorso
artistico ed esistenziale di Buccino, alternando i momenti della solitudine del
momento compositivo, a quelli della condivisione delle proprie tecniche con i
suoi interpreti, fino alla ritualità del concerto. Un diario intimo che svela
la genesi di un pensiero musicale molto complesso sia attraverso la voce e la
musica di Dario Buccino, ma anche attraverso l’esplorazione delle sue attività
quotidiane, il rapporto “solistico” con lo strumento e la relazione con i
propri allievi.
Fondazione Orestiadi, Istituto di Alta
Cultura Onlus
Museo
delle Trame Mediterranee
Baglio Di Stefano – 91024 Gibellina (TP)
Tel.0924.67844
-Fax 0924.67855
UFFICIO STAMPA: Alberto Samonà
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