''Mi ritrovo in sintonia con Salerno: se piano industriale dobbiamo scrivere per la Sicilia, allora bisogna partire dall'industria della cultura e del turismo, altrimenti è un suicidio. Lo sostengo da sempre: l'enorme patrimonio culturale, le straordinarie risorse ambientali che possediamo devono essere il valore produttivo su cui incentrare la nostra economia e non il simbolo dello sfascio gestionale portato alla ribalta anche dalle recenti inchieste televisive. Serve essere chiari nei confronti dei siciliani e il vicepresidente di Confindustria Sicilia ha centrato il punto''.
Lo dice il vicepresidente della Commissione Antimafia, Fabrizio Ferrandelli, stamane a Brancaccio per sostenere il progetto Brancaccio 2.0 del Centro Padre Nostro, che prevede il rilancio della zona attraverso la valorizzazione del network culturale del territorio (Castello di Maredolce, Chiesa di S. Ciro, Torre dell'Acqua etc.), commentando le dichiarazioni del vicepresidente di Confindustria Sicilia, Nino Salerno, secondo cui puntare sull'industria sarebbe per la Sicilia una scelta suicida
''Se apriamo, valorizziamo e pubblicizziamo un sito culturale - aggiunge - attiviamo immediatamente il circuito ricettivo, gastronomico e artigianale producendo un meccanismo a cascata esponenziale. Riqualificare un polo industriale, per esempio Priolo, Augusta o Gela, richiede ingenti somme per mantenere livelli occupazionali modesti e si tratta sempre di piani a scadenza breve".
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