MIGRANTI: “TRITON ABBISOGNA DI MAGGIORI RISORSE E NUOVE REGOLE D’INGAGGIO” LO AFFERMA L’EURODEPUTATO SICILIANO SALVO POGLIESE.

MIGRANTI: “LA MISSIONE TRITON ABBISOGNA DI MAGGIORI RISORSE E NUOVE REGOLE D’INGAGGIO” LO AFFERMA DA STRASBURGO, L’EURODEPUTATO SICILIANO SALVO POGLIESE. 

“Una nuova tragedia del mare era obiettivamente immaginabile: da mesi andiamo dicendo che l’operazione Triton abbisogni di maggiori risorse e di nuove regole d’ingaggio che vadano oltre il semplice pattugliamento”: lo afferma da Strasburgo l’eurodeputato siciliano, On. Salvo Pogliese, membro sostituto della “Delegazione all'Assemblea parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo”.

“E lo affermiamo dallo scorso autunno, prima ancora che la missione europea dell’agenzia Frontex sostituisse quella italiana, e cioè Mare Nostrum adesso giudicata inefficace da fonti del Viminale d’intesa con Palazzo Chigi (come leggiamo sui giornali)” ricorda l’on. Pogliese. 

“La missione Triton deve essere ancor più e meglio supportata dall’Europa, e Frontex deve trovare sede operativa in Sicilia, luogo di immediata frontiera, ma deve anche prevedere nuove regole di ingaggio che fronteggino seriamente l’ondata di sbarchi che, presumibilmente con l’arrivo della bella stagione, non potrà che intensificarsi” prosegue Pogliese.

“Certo è che l’Europa deve, dal punto di vista politico e diplomatico, svegliarsi perché già a monte i tentativi di sbarco possano essere arrestati, e questa è missione che non può che attenere all’alto rappresentante per la Politica estera dell’Ue. Occorre agire, subito, perché gli sbarchi sono organizzati da mercanti di esseri umani senza scrupoli che non guardano in faccia nessuno e non rispettano bandiere: ogni giorno che passa può essere giorno di nuove morti, persone che scappano dalle guerre. Ma non solo” ha detto ancora Pogliese.

“Perché, sempre fonti del Viminale così come riportano i giornali, su oltre 63 mila richieste di protezione internazionale presentate nel 2014 ne sono state esaminate appena 16 mila dalle commissioni territoriali italiane, di cui appena il 45 per cento con esito positivo. La restante parte è rappresentata non da migranti ma da irregolari e con rischio concreto di infiltrazioni terroristiche. Chi sono e perché vogliono entrare in Europa? Anche per questo motivo abbiamo chiesto la rimodulazione dell’accordo <Dublino3> affinché, secondo un principio solidaristico, ripartisca tra tutti gli stati europei compiti di accoglienza e destinazione finale, oggi ancora solo di competenza italiana” chiude Pogliese.

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