27 marzo e che culmineranno il 30 marzo nello sciopero
regionale di tutti i lavoratori del comparto
e con una manifestazione. “Il governo brancola nel buio- sostengono -
nell’assoluta mancanza di progetto, alternando demagogia e cinismo
nell'affrontare i problemi”. A una lunga nota i sindacati di categoria affidano
il punto della situazione, reiterando le loro richieste. Si va dall’obbligo di
istruzione , ambito nel quale, scrivono, “ si riscontra un grande deficit di
programmazione e l'incapacità di reperire risorse adeguate, anche in presenza
del riparto ministeriale. Ciò- rilevano-
insieme all'ormai storico ritardo dell' amministrazione nella chiusura
dei rendiconti e nello svincolo delle fideiussioni, provoca la crisi degli enti
storici, che, in situazioni debitorie ormai insostenibili, licenziano il
personale, come nel caso del Ciofs e dell'Engim, mentre ancora si aspetta ‘il
suono della campanella’ recentemente annunziato dall'Assessore Lo Bello”. Per
quanto riguarda la formazione parlano di “nubi dovute all’assenza di risorse.
Mentre a pochi mesi dalla conclusione della seconda annualità del piano
Giovani, le attività formative, già partite in ritardo, rischiano di non avere
alcuna copertura economica, né vi sono certezze sulla nuova programmazione”.
C’è poi la questione degli interventi continui dei Tar “che demoliscono gli
atti dell’amministrazione, senza che questa faccia nulla per garantire il
servizio e il lavoro degli operatori”. Problemi anche per quanto riguarda il
Ciapi “al quale il governo ha affidato copiose risorse per affrontare la
questione dei lavoratori rimasti disoccupati dopo che i loro enti sono stati
disaccreditati, ma che ora sostiene – scrivono Flc Cgil, Cisl scuola e Uil
scuola- di non potere più ricevere la prestazione dei lavoratori impegnati nel
progetto. Anche per gli ex sportellisti la situazione resta incerta con una
proposta del governo secondo i sindacati “difficilmente realizzabile, se non
accompagnata dalla disponibilità dichiarata degli enti ad assorbire tutto il
personale ma anche e soprattutto da impegni certi del Governo sulla garanzia di
praticabilità delle soluzioni occupazionali”. A fronte di questa situazione non
giungono notizie positive sul fronte degli ammortizzatori sociali. Con la loro
protesta i sindacati tornano a chiedere l’erogazione dei finanziamenti
pregressi e la chiusura dei rendiconti con procedure straordinarie, la
definizione delle risorse necessarie per i nuovi bandi, l’avvio dei servizi per
il lavoro e la piena occupazione degli
addetti all’interno anche di sistemi cooperativi, la copertura di tutti i
periodi di ammortizzazione sociale e dei contratti di solidarietà avviati.
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Formazione professionale: Sicilia, sindacati annunciano iniziative di protesta. Il 30 marzo sciopero regionale. Azione del governo Crocetta fallimentare su tutti i fronti
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