Nell’88 lei è sindaco di Palermo. La città, dietro l’organizzazione della Galleria d’Arte Moderna con la collaborazione di Italtel, ospitò la mostra “La Corrida” di Fernando Botero. Quali sono i suoi ricordi?
<<Mi fa piacere ricordare che, dopo la visita e la mostra di Botero, avvenuta nel 1988, si è realizzato un mio forte legame con la Colombia, dove tante amministrazioni locali, e cito Bogotà, con il sindaco Antanas Mockus, Medellín, con il Sindaco Sergio Fajardo, sono da anni collegate all'esperienza palermitana, per la promozione della cultura della legalità dei diritti. A conferma della solidità di tali rapporti, nati appunto dopo la Mostra del 1988 delle opere di Botero, sono stato nominato sindaco onorario della città di Palermo Huila, in Colombia, dove forte e salda è la devozione per Santa Rosalia, Patrona anche della città colombiana. Ricordo ancora quando Botero andò a visitare l’Albergo delle Povere e fu accolto con stupore dalle suore che li risiedevano, le quali gli chiesero, prima di aprire il portone, chi fosse e come mai volesse visitare l’edificio. Botero, dopo essersi presentato ed aver varcato il portone, visitando lo splendido edificio, mai utilizzato per un'esposizione di opere d’arte e nel quale avevamo pensato di organizzare la sua mostra, mi comunicò il suo entusiasmo, con un’esclamazione che mi colpì e che ricordo ancora molto bene: “Sindaco, l’Albergo delle Povere è un Louvre naturale”>>.
Una città come Palermo avrebbe bisogno che questi eventi si calendarizzassero. Avete in programma esposizioni o eventi di tale prestigio?
<<La programmazione di eventi importanti come questo rappresenta un onore per la nostra città. Ci stiamo muovendo per organizzarne altri dello stesso livello, con una calendarizzazione che possa coprire un arco di tempo più vasto e, soprattutto, che non sia concepita da una serie di spot, ma da un percorso preciso e programmato. Ad aprile ZAC continua la sua nuova vita. Infatti, dopo la mostra di Dagati, realizzata in collaborazione con l'editore tedesco Steidl, ci sará una mostra del Leone d’Oro a Venezia, Regina Galindo, ed una sua contestuale performance all’Orto botanico. A seguire, in estate, stiamo lavorando ad una personale del grande azionista Viennese, Hermann Nitsch, e poi in autunno, ad un progetto internazionale di largo respiro, in collaborazione con l’Università di Palermo, per poi concludere con la mostra dedicata a Letizia Battaglia. Ci sarà, inoltre, un festival dedicato al grande artista polacco, Tadeusz Kantor, nel centenario della sua nascita, con eventi per tutto il 2015, ed un festival di performance dedicato ai Cantieri di Danzica, e altri eventi già in programma. Ma, sopratutto, nel 2018 Palermo ospiterà 'Manifesta', la biennale d'arte contemporanea europea, e sono allo studio tutta una serie di eventi preparatori che accompagneranno il percorso, dal 2015 al 2018, che annunceremo a breve>>.
È possibile immaginare collaborazioni a più livelli, comunale e regionale per organizzare un evento? Intendo dire, quanto è possibile da noi fare rete?
<<È fondamentale fare Rete. Bisogna intendere i musei ed i luoghi deputati alla cultura dal punto di vista dei loro fruitori, non dal punto di vista dell’ente di appartenenza. Le strutture dedicate, ad esempio, all’arte contemporanea, devono fare rete, siano esse del Comune, della Regione, piuttosto che della Provincia o appartenenti a privati. Così come i musei d’arte antica, magari anche in sinergia con l’istituzione ecclesiastica. Ovviamente lo stesso discorso vale per i teatri.
Con Riso stiamo lavorando insieme ad un progetto espositivo europeo che vedrà coinvolti alcuni spazi di proprietà comunale. L’assessore alla Cultura, Andrea Cusumano ha, inoltre, preso contatti con la Provincia, al fine di poter utilizzare alcuni degli spazi di loro pertinenza. In occasione della mostra di Botero, nello specifico, siamo disponibili a pubblicizzare l’evento nelle nostre sale espositive come GAM e Palazzo Ziino>>.
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