“Il servizio pubblico, ancora di più degli altri mass media, dovrebbe assicurare la divulgazione di notizie corrette, garantendo autonomia e imparzialità dell’informazione. Stupisce, invece, che anche in Rai accada di dover riscontrare leggerezza nel rispetto della deontologia professionale soprattutto per ciò che concerne la verifica delle notizie”.
“Da troppo tempo - continua Ardizzone - si assiste a un continuo tiro al bersaglio, spesso alimentato da informazioni incomplete e da un certo sensazionalismo che contribuisce solamente a istigare odio sociale nei confronti delle istituzioni siciliane. Come è possibile che l’immagine della Sicilia debba essere portata, sempre, come esempio negativo, come il male di tutti i mali? Perché ogni qualvolta, invece, c’è qualcosa di positivo scatta la censura? E’ normale l’incomprensibile silenzio dei media nazionali, anche del servizio pubblico, sui tagli effettuati dall’Ars, superiori a quelli di altri consigli regionali e dello stesso parlamento nazionale? Io credo di no e proprio per questo motivo confido nella sensibilità della dirigenza Rai, affinché tutto quello di buono che c’è nella nostra Sicilia possa trovare spazio nella tv di Stato”
Nessun commento:
Posta un commento