Palermo, 14 set- Confermato per lunedì 21 settembre dai sindacati di categoria lo sciopero di 4 ore dei lavoratori delle aziende del
trasporto pubblico locale contro i tagli della Regione, che ammontano a 206 milioni. La decisione dopo un incontro all’ assessorato regionale ai trasporti conclusosi con un nulla di fatto. “Sono tagli doppi rispetto alle previsioni della legge finanziaria 2015 che erano già penalizzanti e ingiustificate”, denunciano Filt Cgil, Fit Cisl e Uil trasporti in una nota dei segretari regionali Franco Spanò, Amedeo Benigno e Agostino Falanga. “Così –aggiungono- si rischia di mettere in ginocchio già dai prossimi giorni i trasporti nelle città e nelle aree urbane e extraurbane della Sicilia”. Spanò, Benigno e Falanga definiscono “non più tollerabile la grave crisi in cui versa il trasporto pubblico locale in Sicilia” e sostengono che “l’ulteriore blocco della spesa a causa del patto di stabilità, confermato nell’incontro, rischia di rendere inesigibili i crediti vantati dalle aziende per il 2014 per circa 26 milioni, quelli degli anni precedenti per 18 milioni, quelli del 2015 per 158 milioni cui si aggiungono quelli del trasporto ferroviario trasferito dallo Stato pari a 111 milioni e del trasporto marittimo per 71 milioni” . “E’ un comportamento irresponsabile - dicono i sindacati- quello del Governo regionale che, in gravissima crisi di liquidità, decide di operare tagli nel trasporto pubblico nel capitolo per il 2015 e una ulteriore riduzione dei corrispettivi a partire dal 1 luglio, pari al 15 %, che si aggiunge al 20% degli anni precedenti. A questo si aggiunge- proseguono- un’ ulteriore riduzione del 25% per il 2016, rendendo la Sicilia fanalino di coda fra le regioni d'Italia. Questi tagli – dicono Spanò, Benigno e Falanga - determineranno il collasso delle aziende, che da mesi non pagano gli stipendi scaricando così la crisi sul costo del lavoro, con il rischio di licenziamento per centinaia di lavoratori e di un’ulteriore deterioramento dei servizi”. Tutto ciò peraltro mentre la riapertura delle scuole “esigerebbe risposte diverse in termini di servizi”. I sindacati annunciano che in assenza di risposte la mobilitazione continuerà.
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