Palermo, 18 nov- “Un’altra crisi non è accettabile. Questo governo regionale ha davanti a sé una strada tutta in salita per recuperare credibilità e ancora una volta mi sembra che non siamo messi bene”: lo ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, a proposito delle polemiche apertesi nella maggioranza dopo la nomina per la Funzione pubblica di Luisa Lantieri. Aprendo il direttivo regionale della sua organizzazione Pagliaro ha rilevano “lo stallo insostenibile dell’azione politica, che perdura mentre la Sicilia affonda”. “I problemi aperti sono sempre drammaticamente gli stessi- ha sottolineato-
e fanno capo quasi tutti a questioni di bilancio e al fatto che non si è messo mani a nessuna riforma. E nella situazione data- ha aggiunto- ci ritroviamo pure di fronte a un atteggiamento irresponsabile del governo nazionale, che non solo non mette in campo politiche per il Mezzogiorno ma anche non tiene conto delle emergenze sociali in corso”. Il riferimento è alla vertenza dei forestali oggi di nuovo in piazza per chiedere di potere tornare al lavoro. “Cosa si aspetta a rendere operativa la delibera Cipe? Alla regione chiediamo adesso di fare in modo che i forestali sospesi tornino subito al lavoro”. Il messaggio della Cgil a Crocetta è ancora una volta quello di “tempo scaduto”. “Il
31 – ha detto Pagliaro- abbiamo dato vita a una mobilitazione unitaria confederale che rappresenta solo la prima tappa di un percorso che porteremo avanti se le cose non cambiano, mentre proseguiranno in questi giorni le iniziative delle categorie”. La Cgil chiede tra le altre cose che i patti Stato- Regione in materia fiscale, fermi al 1965, vengano rivisti. “Dobbiamo continuare a vivere di apparenti favoritismi- ha affermato il segretario della Cgil- e ridurci col cappello in mano per ricevere le gentili concessioni da Roma oppure ragionare seriamente sull’applicazione di uno Statuto speciale che resta in gran parte sulla carta e favorisce solo pochi eletti?”. Pagliaro ha rilevato che “dei 15 miliardi di tasse pagate dai siciliani tra Iva e Irpef, ne ritornano solo 7 e mezzo,, il 50% del gettito e niente delle accise che valgono,
1,6 miliardi l’anno. A conti fatti il ritorno di solo 7/10 al posto dei 10/10 previsti per Iva e Irpef e dei 5/10 sulle accise
significherebbe- ha sottolineato- 4,3 miliardi di euro in più all’anno per la Sicilia”. Pagliaro ha rilanciato l’idea del sindacato che “è dal bilancio della Regione che occorre partire, cercando la certezza delle risorse, per dare stabilità e sicurezza alla spesa e alle scelte politiche che si mettono in campo”. “Crocetta- ha detto Pagliaro- deve avere chiaro che è questo l’inizio del percorso da avviare, ma per partire ci vuole una squadra di governo anch’essa certa e che si metta subito al lavoro e non mi pare purtroppo che queste condizioni in questo momento ci siano”.
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