Reale Albergo delle Poveri, Martedì 19 aprile 2016, ore 18.00, Corso Calatafimi, 217 - Palermo
Il Museo regionale d’Arte Moderna e Contemporanea presenta la mostra personale di Vittorio Messina a cura di Bruno Corà, appositamente pensata per gli spazi del Reale Albergo dei Poveri e in altre sedi della città di Palermo: Palazzo Belmonte Riso, Palazzo delle Aquile e Associazione Nuvole.
Come agli esordi della sua azione artistica con la Muraglia cinese (1979), Vittorio Messina ha elaborato le proprie creazioni a partire dal riverbero suggestivo di talune pagine di autori nella cui opera aveva individuato affinità e motivi comuni di elaborazione creativa, tra cui Franz Kafka e certo anche James Joyce per la portata visionaria e radicale del suo “Flusso di Coscienza” all'interno della “decostruzione” linguistica. L’artista ha coniugato una tale dimensione “letteraria” in molte occasioni con forti richiami ad alcuni temi della ricerca scientifica e in particolare del “Principio di Indeterminazione” heisenberghiano, che sembra aver ispirato la filosofia della precarietà e dell'incompiutezza nelle sue implicazioni formali.
Per Palermo Vittorio Messina ha concepito un organico insieme di habitat plastici che si snodano in alcuni degli ariosi ambienti settecenteschi del grande complesso architettonico. Al loro interno egli ha ricavato la cifra linguistica da un intenso e decennale esercizio elaborativo di forme edilizie, emblematicamente improbabili e recanti esponenze di stile abusivistico e di fabbricazione provvisoria, assemblate e regolate in una visione decostruttiva, afunzionale e paradossale.
Tale modalità plastica viene rinnovata dall’artista proprio a Palermo, città di secolari convergenze culturali e di migrazioni etniche stratificate, dove costruisce il suo “Teatro naturale. Prove in Connecticut” sulla traccia kafkiana di quello di Oklahoma.
La sua grande metafora della vita odierna, «dove tutti sono i benvenuti! Chi vuol diventare artista si presenti! (…) il teatro che può utilizzare tutti, ciascuno al proprio posto» (Kafka), è l'aspetto saliente di queste sue recenti installazioni.
Ancora nuovi luoghi dove, dopo aver in più circostanze introdotto nel proprio repertorio plastico immagini in movimento, ancorché per sottolineare la lentezza impercettibile del flusso vitale, Messina, con questa mostra, fa leva su una ulteriore performatività estraniante che, unita a una logica decostruttiva e multiforme di modelli al limite dell'utilizzo, giunge a suscitare una caoticità che ha molti aspetti in comune con la realtà del nostro tempo. Costantemente immerso in essa, ognuno è condotto a forme di assuefazione indifferente all'assurdo.
La mise en scène di questa parade plastica, fa seguito agli episodi espositivi del 2015 al MACRO di Roma e alla Kunsthalle di Göppingen, nonché ad altre creazioni di Messina protese a sottolineare la situazione babelica di un globalismo dove l'opera d'arte continua ad imporre, senza riserve, le proprie implacabili domande.
“Il Museo Riso - dichiara Valeria Li Vigni, direttore del museo - conferma il suo programma di portare in Sicilia i grandi artisti siciliani che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali e che vengono accolti dal Museo Regionale che vuole condividere con i cittadini e la regione tutta un riconoscimento all'opera di Vittorio Messina"
Reale Albergo dei Poveri, Palermo, Corso Calatafimi 217, ore 9-13, 15-19 da Martedì a Domenica
Chiuso Lunedì e festivi, Ingresso gratuito
Museo Riso, Comunicazione e Contatti Stampa: Ludovico Gippetto
Nessun commento:
Posta un commento