Re – Evolution

di Loredana Mormino Bianchi
Re- Evolution è il progetto che Madame Karine Trotel si è impegnata a portare avanti: si tratta di una rivoluzione non violenta per ripristinare il culto della bellezza in tutti i campi dello scibile. L’abbiamo conosciuta a Palermo, quando, il giugno scorso ha organizzato nella splendida cornice del palazzo Francavilla, creato dal Basile, un concerto di struggente bellezza. L’ultima fatica di Karina Troten è stata l’organizzazione dello scorso nove novembre a Venezia: una giornata intensissima che è iniziata con la visita al Palazzo Ducale alla mostra “Venezia, gli Ebrei e l’Europa”.
La mostra è uno dei momenti più significativi e qualificanti nel ciclo delle manifestazioni organizzate nel cinquecentesimo anniversario dell’istituzione del Ghetto di Venezia. L’anniversario costituisce una occasione per riflettere come una minoranza, in condizioni assolutamente sfavorevoli, sia riuscita a fare del ghetto, un luogo di sviluppo di tradizione ebraica e un crocevia culturale, dove gli Ebrei costruirono sinagoghe e seppero mantenere una forte e autonoma identità, riuscendo a porsi in dialogo e influenzare la società circostante; un dialogo segnato da alti e bassi, considerato che proprio a S. Marco e a Rialto venne pubblicamente bruciato il Talmud, ma mai abbandonato, nonostante difficoltà e minacce. Lo spazio urbano corrispondente all’area del Ghetto, prima della sua istituzione, coincideva con l’antico insediamento della Forgia Geto “Iactus ramis”. La ricerca dell’uso del toponimo Geto, per indicare l’area destinata agli scarti della vecchia fonderia di rame, poi Ghetto Nuovo è stata condotta attraverso lo spoglio paziente dei documenti conservati presso l’Archivio di Stato a Venezia. La mostra mette in evidenza lo sviluppo di una cultura, di una identità e di una tradizione ebraica molto forti, testimoniate anche dal fiorire della stampa in ebraico, nelle tipografie, tra cui quella di Aldo Manuzio.

La testimonianza della presenza nel Ghetto della comunità ebraica, delle attività, e dei diversi modi di parlare e di abbigliarsi negli anni del potere della serenissima si manifesta con le opere pittoriche di Vittore Carpaccio, Giovanni Bellini, Francesco Hayez e fonti iconografiche e archivistiche, che costituiscono una documentazione importante sui regolamenti della Repubblica Veneta, riguardo alla posizione giuridica degli Ebrei. La volontà della Repubblica era di convogliare nuove forze economiche verso il suo dominio, garantendo una serie di condizioni favorevoli che incentivassero l’accesso a nuovi mercanti e operatori ebrei, anche per avere la possibilità di contrastare, anche economicamente, l’ostilità dei Papi e della Francia che avevano costituito la Liga contro di Lei. Dopo la visita alla mostra l’appuntamento al Caffè Concorde per la presentazione dei libri Eve e Riconciliatevi di Marek Halter. La tematica “Pensare la Pace” è ispirata dalla storica Pax Veneta, modello di civiltà, esempio da seguire per la sua virtù del saper creare e gestire una grande apertura verso altre culture e altri popoli, estrapolando un insegnamento profondo per mantenere serenità ed equilibrio condensando nel Dialogo del Leone principi fondamentali che rappresenta, e cioè potenza maestà saggezza forza e fede. Marek Halter, ebreo polacco nei suoi libri affronta tematiche legate alla storia del popolo ebraico. Nel 1940 fugge con la famiglia dal Ghetto di Varsavia e trova rifugio in Ucraina, ma poi vengono tutti arrestati e trasferiti a Mosca. Nel 1946 Marek torna in Polonia fino al 1950 quando si trasferisce a Parigi. Nel 1967 fonda il Comitato Internazionale per la Pace, negoziato in Medio Oriente ed è l’artefice dei primi incontri tra leader israeliani e palestinesi. Ha pubblicato moltissimi libri prevalentemente su figure femminili sia cristiane che musulmane ed ebraiche. Eve è la prima donna ed il futuro sarà costruito da parte delle donne, Eve si rinnova, rinasce rivive dopo le esperienze trascorse. È come il diluvio universale che rinnova tutto cancellando il passato: Eve va in paradiso perché porta il Sacro dove c’era il Profano.

Alle 19 l’appuntamento al “Fondaco degli Angeli”, fondazione Wilmotte per la “Cerimonia Concordia”. Qui è stato consegnato allo scrittore Marek Halter il Leone di cristallo, realizzazione unica affidata al grande Maestro Muranese Simone Cenedese. Interessante la performance di danze e canti ebraici che ha allietato la cerimonia e il magnifico buffet di cucina kosher. Questa manifestazione di cui ringraziamo sentitamente Karine Tortel è stata una completa sintesi di arte in campo storico, economico, sociale, musicale, architettonico, letterario, artistico e gastronomico. Questa è stata la prima edizione del premio, tipo numero zero, che lancerà gli altri premi “Pensare la Pace” che approderà anche a Palermo.







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