Roma “Le nuove nomine che il governo si appresta a fare per guidare le più importanti società di stato debbono dare un forte segnale di discontinuità. Non solo nella guida strategica delle società ma anche e soprattutto sul versante gestione e della trasparenza”. Lo dice il deputato del Pd Francesco Ribaudo, che aggiunge: “Un cambio di guida e di direzione mi aspetto in Poste italiane, dove nonostante le dichiarate volontà di cambiamento e rinnovamento, l’avvento di Caio nessun miglioramento ha fatto registrare per esempio, sul piano gestionale e dei metodi di reclutamento del personale, facendo prevalere i vecchi centri di potere interno all’azienda”.
Secondo Ribaudo “al di là del nuovo A.d. occorre evitare che la direzione generale sia affidata a uomini che all’interno di Poste abbiano gestito e cogestito le fasi più buie dell’azienda e che hanno lasciato ombre su comportamenti e sull’operato di quel periodo. In questo senso – conclude il deputato del Pd – i nomi che girano in queste ore suonano ora come una restaurazione di cui azienda Poste non ha bisogno”.
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