"La serva padrona" a Palazzo Riso


Il 7 luglio, alle ore 21, nella settecentesca dimora del Cassaro, riprende la rassegna"Classica" dell'OSS con l' intermezzo buffo in due atti di Giovanni Paisiello. Andrea Elia Corazza dirige l'OSS Prosegue a palazzo Riso la rassegna "Classica" dell'Orchestra Sinfonica Siciliana. Il 7 luglio 2017, alle ore 21, sarà rappresentata in forma semiscenica "La serva padrona" , intermezzo buffo in due atti di Giovanni Paisiello su libretto di Gennaro Antonio Federico (Versione di Ottorino Respighi.
L'Orchestra Sinfonica Siciliana sarà diretta da Elia Andrea Corazza, soprano Raffaella Palumbo, baritono buffo, Francesco Leone, mimo, Sandro Dieli. Durata: 70'. La serva padrona sul libretto già musicato da Pergolesi, fu messa in scena nel 1781 da Paisiello al la corte della zarina Caterina II. Il compositore, però, apportò alcune modifiche al libretto musicato da Pergolesi aggiungendo un'aria per la protagonista e due duetti, dei cui testi ancora oggi è ignoto l'autore. In questa occasione sarà eseguita la versione approntata da Ottorino Respighi su commissione di Serge Djagilev che, negli anni immediatamente successivi alla fine della Prima Guerra Mondiale, aveva chiesto al compositore italiano di rielaborare la partitura operando dei tagli ad arie e duetti, trasformando i recitativi secchi in accompagnati e aggiungendo parti nuove utilizzando altre musiche dello stesso Paisiello. La partitura, che Respighi completò nel 1920, però non vide mai le scene all'epoca, in quanto la collaborazione con Djagilev si interruppe a causa delle ulteriori richieste di quest'ultimo di scrivere un pastiche cantato e danzato. Del manoscritto, archiviato nella biblioteca di Djagilev, passato poi nelle mani del segretario Serge Lifar e, infine, battuto ad un'asta Sotheby's nel 1984, il musicologo Elia Andrea Corazza ha fatto un'edizione critica grazie alla quale l'opera è stata rappresentata per la prima volta il 5 agosto 2014 al Piccolo Teatro del Baraccano di Bologna. L'opera, che si apre con una brillante ouverture, ha per protagonista l'astuta serva Serpina che alla fine diventa padrona sposando Uberto, un ricco e attempato signore, presso il quale presta servizio e con il quale ha continui diverbi. Questi vorrebbe prendere moglie per mettere in casa una donna che possa contrastare l'atteggiamento impertinente della serva la quale, da parte sua, si mostra pronta a sposarlo; Uberto, pur interessato, rifiuta l'offerta di Serpina che, per farlo ingelosire, dice di voler accettare la proposta di un tale capitan Tempesta che altri non è se non l'altro servo Vespone, travestito da soldato, il quale si presta all'inganno ordito dalla serva dietro la promessa che sarebbe stato un secondo padrone. Questi, ben indottrinato da Serpina, chiede una dote di 4000 scudi ad Uberto che, per non pagarla, decide di sposare la sua serva divenuta alla fine padrona. (Note di Riccardo Viagrande). Lo spettacolo sarà repicato a Terrasini a palazzo d'Aumale, il 9 luglio, alle ore 21. Biglietti al Botteghino del Politeama e un'ora e mezza prima del concerto a palazzo Riso: 10 euro, comprensivo di degustazione di vino. Info: 091 6072532/533 biglietteria@orchestrasinfonicasiciliana.it - vivaticket – www.orchestrasinfonicasiciliana.it

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