Alla Regione, Cascio fu accolto come un “golden boy” divenendo presto il più giovane presidente d’assemblea della storia. Ma, oltre cha a palazzo dei Normanni, si fece valere come assessore al Turismo prima e al Territorio dopo, lasciando un segno per i suoi modi moderni, la rapidità di esecuzione e decisione, i decreti, alcuni dei quali portano ancora il suo nome… Fra questi è noto quello con cui recepì, modificandola e migliorandola, la norma nazionale sulla Conferenza ei servizi per i porti turistici.
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Francesco Cascio, molto fotogenico, in una ritratto ufficiale dei giorni da vice presidente della Regione. |
Adesso Cascio ha ricevuto al Palace di Mondello i suoi tanti sostenitori, che non lo hanno certo dimenticato e che torneranno puntualmente a votarlo. E’ un politico dai moltissimi voti, una candidatura da record. Figlio d’arte, non si smentirà neanche stavolta.
Cascio al Palace – aprendosi agli elettori in anteprima sull’imminente apertura della campagna di Forza Italia – non ha voluto sorvolare su quanto accadutogli giudizialmente, facendo notare come sia stato processato ben sette e “puntualmente” assolto” perché “il fatto non sussiste” o “perché il fatto non costituisce reato” o “perché estraneo ai fatti”. Insomma, sempre con formula piena.Cascio ha ricordato – a proprio rischio e pericolo, come lui stesso ha sottolineato – alcuni particolari che, se ben compresi nelle allusioni, risultano gravissimi quanto veri sulla realtà di una Sicilia “dietro le quinte”, in cui “certe candidature” diventano intangibili e difese da invisibili “artiglierie” (questa parola la aggiungiamo noi per spiegarci), tanto da dovesi considerare ineliminabili.

Cascio ha sottolineato come votare lui sia importante, ma come lui si senta in una gabbia di ferro per …un posto a Montecitorio. Ha precisato, invece, che molto più importante sia il voto al suo partito, Forza Italia. “Votate pure – ha affermato – gli altri candidati, miei amici. Forse io ne ho meno bisogno…” Ciò che conta è che il partito di Berlusconi riprenda in mano le redini dell’Italia e possa tornare a governarla per la via maestra.
Germano Scargiali
tratto da PalermoParla
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