Cantieri Pa-Ag e Ag-Cl, falcone: «confidiamo in impegno Cmc e Anas ma restiamo vigili»

Assessore su marcia a caltanissetta: «siamo vicini a territorio deluso dallo stallo»
«Accogliamo positivamente l'esito dell'incontro fra l'ad di Anas, Massimo Simonini, e i vertici di Cmc, conclusosi con l'impegno, da parte dell'azienda ravennate, a riavviare i cantieri della Agrigento-Caltanissetta e della Palermo-Agrigento entro fine febbraio e, da parte dell'Anas, a rendere le spettanze dovute». Lo dichiara l'assessore regionale delle Infrastrutture, Marco Falcone, riguardo il vertice di ieri sulle fondamentali opere bloccate dalla crisi della Cmc.
«Il Governo Musumeci da mesi tiene alta l'attenzione sulla crisi nel settore dei grandi appalti - ricorda l'assessore - visto l'alto rischio di nuove incompiute che potrebbero determinarsi senza quelle soluzioni che passano necessariamente dal tavolo del Governo nazionale. Confidiamo nella rinnovata intesa tra le due parti ma resteremo vigili, senza fare sconti, augurandoci - aggiunge Falcone - di poter trovare cantieri finalmente rinati e maestranze all'opera quando, a fine mese, compieremo una nuova ricognizione nei cantieri della Ss 640 e della Palermo-Agrigento». Era stata appunto un'ispezione stabilita dall'assessore Falcone sulla Caltanissetta-Agrigento a svelare lo stato di inattività del cantiere Cmc e l'assenza di progressi nell'opera malgrado le rassicurazioni della società.
L'assessore Falcone conclude inviando un messaggio di comprensione e supporto ai manifestanti che domani terranno una marcia contro l'isolamento stradale a Caltanissetta. La manifestazione partirà dalla galleria Sant'Elia sulla Ss 640. A protestare cittadini, amministrazioni, le tante imprese del territorio a rischio fallimento dopo aver svolto lavori per Cmc, e i vertici della Chiesa nissena. «Condividiamo le ragioni e l'amarezza di un territorio - dichiara Falcone - che si sente abbandonato, nel Nisseno c'è un'emergenza di carattere non locale, bensì di portata nazionale, dovuta a un divario infrastrutturale ingiustificatamente accumulato in decenni. In quadro così difficile - conclude l'assessore - tocca a Roma intervenire con sensibilità e prontezza e curare ferite ormai croniche».

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