Giornata della memoria. Palermo ricorda Rita Borsellino e Augusta Schiera e una ad una le vittime della mafia

di Ambra Drago
Un fiume di giovani questa mattina hanno attraversato via Maqueda per darsi appuntamento in piazza Verdi dove ha preso vita la "XXIV Giornata della Memoria e dell'Impegno" in ricordo delle vittime di mafia, promossa da Libera in collaborazione con la Rai Responsabilità sociale e il Comune di Palermo.
La scalinata del teatro si è colorata di striscioni e delle scolaresche di ogni ordine e grado. Tra queste l'istituto comprensivo Garibaldi-Rapisardi con una delegazione di una classe di V° elementare. 
"Noi abbiamo da sempre dedicato uno spazio alla legalità- racconta un'insegnante - e spiegato fin da subito ai bambini questo tipo di tema, con lettura di libri particolari per poi dar vita a un dibattito e ad ulteriori temi di approfondimento".

"Abbiamo ricevuto nell'arco di questo percorso tante domande particolari sul tema mafia- continua l'insegnante-  ma devo dire che pur essendo piccoli hanno mostrato una grande sensibilità. E poi voglio ribadire che sono bambini che vengono seguiti anche dalle loro famiglie e anche oggi alcune mamme sono qui con noi. C'è molta collaborazione con le famiglie e anche la nostra preside ci ha dato sempre il suo appoggio e alla fine i risultati si ottengono".

Una partecipazione sentita sia in piazza Verdi dove anche turisti e cittadini si sono soffermati dinanzi ai due maxi schermi montati per l'occasione da dove la Rai ha trasmesso il collegamento con la piazza di Padova, ma anche nell'area racchiusa antistante la scalinata.

Un momento toccante e significativo il collegamento con la piazza nazionale dove Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera ha preso la parola e dove sono stati letti, i circa 1011 nomi delle vittime di mafia, da poliziotti, ai carabinieri, ma anche sindacalisti, politici, magistrati, giornalisti che hanno svolto il loro dovere.

"Da ventiquattro anni il 21 marzo ricordiamo le vittime innocenti di mafia- sottolinea Carmelo Pollichino - Presidente di Libera Palermo -  coincide con l'entrata della primavera e questo vuole essere un simbolo di rinascita. E' una lunga lista di nomi che saranno letti in contemporanea in tutta Italia. I familiari che partecipano sono circa 140 e il coordinamento tra loro è importante e questo cui dice che il passato della nostra città è stato macchiato da fatti di sangue e che spesso ancora oggi mancano alcune verità. Però questa iniziativa, che fa Libera ma che fanno le persone che rappresentano il mondo delle associazioni e della cittadinanza non si ferma al 21 marzo ma è un percorso che deve andare avanti".


E prima di iniziare la giornata del ricorso, un pensiero è stato rivolto a due donne che in Libera hanno creduto e si sono spese in prima persona, tra queste Rita Borsellino e Augusta Schiera, mamma 
dell' agente Nino Agostino ucciso insieme alla moglie, Ida Castelluccio e al figlio che aveva in grembo il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini.
"Augusta era sempre in prima linea - conclude Carmelo Pollichino - Presidente di Libera Palermo, ma con la sua discrezione, noi l'abbiamo conosciuta e amata.
Ma ci saranno Vincenzo , Flora e la famiglia di Libera che continuerà a supportarli nella ricerca della verità per Nino e Ida".
E seduti in prima fila Vincenzo Agostino ma presenti anche gli altri  familiari delle vittime di mafia che hanno accompagnato con un lungo applauso l'elenco dei nomi che via via sono stati letti dai giovani, da esponenti del mondo dell'associazionismo ma anche dalle diverse autorità civili e militari.



Erano presenti il il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: "Ricordare le vittime di mafia ‒  afferma il Sindaco di Palermo, ‒ è un atto di doverosa memoria, non soltanto un doveroso omaggio alle stesse vittime, ma anche un esercizio indispensabile di costruzione del futuro. Conoscere le storie e le vite di queste vittime vuol dire costruire sulla loro esperienza e in omaggio al loro martirio percorsi di legalità, cittadinanza, partecipazione attiva da parte dei cittadini. E', come detto, un esercizio indispensabile, soprattutto oggi nel momento in cui la memoria del passato diventa sempre più labile ed evanescente. Anche per questo sono e siamo tutti grati a Libera, ai familiari delle vittime e ai tanti che ogni anno con amore e passione organizzano questo importante momento."Poi il primo cittadino ha letto una lettera da Medellin in Colombia, dove anche da li l'autorità cittadina ha voluto esprimere un suo pensiero e un appoggio esplicito a questa sfida collettiva contro ogni forma di violenza.Anche in Colombia si legge nella lettera negli anni 80' abbiamo conosciuto la violenza e solo adesso i familiari delle vittime hanno avuto un loro riconoscimento".
 Poi ha preso la parola il prefetto Antonella De Miro che ha rivolto un pensiero personale alla figura di Augusta Schiera Agostino e poi il questore di Palermo, Renato Cortese anche lui ha partecipato leggendo alcuni nomi ( alcuni di questi erano esponenti della polizia come il capo della Catturandi, Beppe Montana, passando per il vice questore aggiunto e capo della Mobile, Ninni Cassarà e il suo fidato poliziotto Roberto Antiochia)


Anche il comandante regionale dei carabinieri, Giovanni Cataldo e quello provinciale Antonio Di Stasio hanno ricordato diverse vittime.

Infine ha preso la parola l'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice che ha ricordato il valore del sacrificio di queste vittime e di quanto si importante in questo momento favorire i valori di unione, fratellanza e democrazia anche alla luce dei fatti di cronaca legati al fenomeno migratorio. Sia Lorefice che il sindaco Orlando hanno auspicato un loro pensiero, mai in verità celato, affinché i porti rimangano aperti perché siamo tutti fratelli.

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