Cittadini nel chiostro della Questura tra la sua simbologia del "bene che vince sul male" e il mondo della Scientifica

di Ambra Drago
Cittadini, curiosi, adulti e bambini di buon mattino si sono ritrovati sulla Salita Manganelli per poter ammirare il chiostro della Questura di Palermo e la mostra realizzata dal Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica di Palermo. Un'iniziativa che per il secondo anno consecutivo vede la partecipazione della Questura,guidata da Renato Cortese, partecipare alla "Via dei Tesori", manifestazione giunta alla tredicesima edizione e che anno dopo anno ha mostrato le bellezze del capoluogo siciliano.Gli agenti della polizia per un giorno hanno guidato i cittadini in un luogo che negli anni è stato storico, fino all'ottocento costituì la dimora dei Padri "Redentori dei cattivi" appartenenti all'Ordine dei Trinitari.
L'edificio che si affaccia su piazza della Vittoria era anticamente era un convento a pochi metri dalla chiesa di San Demetrio. Il convento aveva il chiostro seicentesco formato da sei colonne di marmo e sormontato da archi ornati da Santi. La chiesa di San Demetrio aveva tre navate e vi erano anche dieci cappelle (una dedicata a San Demetrio e le altre dedicate ai fondatori dell'Ordine). 
Tra le cappelle più significative quelle della Madonna della Solitudine (meglio conosciuta cappella della Soledad) appartenente allo stato spagnolo ed è l'unica intatta, anche perché la chiesa di San Demetrio è andata distrutta durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
E accanto alla chiesa del santo greco Demetrio proprio all'interno della Questura il bellissimo chiostro dove campeggia un rilievo che raffigura San Giorgio che uccide il Drago. Questo rilievo prima si trovava nella chiesa di San Giorgio, nella zona dell'arsenale della Marina poi fu ceduto al convento dello Spirito Santo fino a quando nel 1984 ( dopo vari cambi di destinazioni d'uso tra Caserma dei Vigili del Fuoco ecc) venne donato alla Questura. 
Ma non è solo l'unico simbolo della vittoria del bene sul male infatti fuori l'edificio di piazza della Vittoria, vicino la scalinata ci sono anche due grifoni alati donati dal Comune di Palermo.
Un percorso storico che si incrocia con le attività di una delle tante sezioni della Polizia di Stato come può essere la "Scientifica". Ecco che alcuni stand con macchine Polaroid degli anni 50' venivano utilizzate per scattare le foto segnaletiche. A pochi passi esposta su un altro tavolo, una valigetta, sempre degli anni 50', con l'attrezzatura usata dagli investigatori sulla scena del crimine.
Pennelli, boccette con i primi liquidi di contrasto, una confezione di un'asciugamani e poi dietro uno scomparto segreto con Kit post-mortem. Un viaggio affascinante nel mondo delle investigazioni che ha appassionato i tanti visitatori che non si sono arresi dinanzi il cielo grigio o la minaccia della pioggia. Anche domenica prossima continueranno le visite dalle ore 10,00 alle ore 14,00.

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