“Finita la festa è tempo di bilanci”

di Grazia Gulino 
Partinico- Danilo Dolci: a pochi giorni dalla conclusione della festività “dei morti”, si può redigere il bilancio consuntivo. Ampiamente soddisfacente ne è il risultato. Tanta fatica, fuor di dubbio, da parte di ragazze e ragazzi, oltre che di docenti e tecnici di laboratorio, impegnati nella preparazione di ben 1500 pezzi di frutta martorana e di tanti kg di biscotti. Sono stati giorni e giorni di lavoro, trascorsi nel laboratorio di cucina, all’insegna di una gioviale e proficua sinergia. Tutti giovani dello stesso istituto ma non della stessa classe, - - “Una scelta mirata, quella fatta dai docenti, per far si che i ragazzi, diversabili e non, socializzino a prescindere dal gruppo classe di appartenenza” -ad affermarlo è il Ds Chimenti.
Tutti i discenti, dapprima impegnati nella lavorazione della pasta di mandorle, hanno poi realizzato, colorato e lucidato i vari frutti. Una volta ultimati tutti i pezzi, si sono impegnati per confezionarli in appositi vassoi, che hanno infiocchettato apponendo il loro “marchio”: un frutto, realizzato con cartoncino colorato, con su scritto il nome della scuola. Ad unire fiocco e cartoncino, un piccolo rametto di ulivo, dal chiaro valore simbolico.
Una distesa di policroma allegria, gli oltre 200 vassoi realizzati, posizionati su lunghi tavoli da lavoro. Quest’anno tale attività ha presentato una novità: “l’esternalizzazione dell’inclusione”. Alla colorazione ed al confezionamento dei dolcetti hanno preso parte anche i giovani dell’associazione “Nido d’argento”. “È stato il momento dell’inclusività per eccellenza. Vedere con quanta spontaneità i nostri ragazzi hanno lavorato con gli ospiti e la gioia di questi ultimi, è stato disarmante, ma ci ha dato la misura di quanto questi momenti risultino accrescitivi per tutti.” Sono le parole del DS, ed ancora - “La scelta di queste attività laboratoriali, legate alla produzione dei prodotti della tradizione locale, nasce dalla precisa volontà di voler trasmette il patrimonio antropologico che vi sta dietro.
Ecco perché i docenti, lavorando in assetto interdisciplinare, riescono a far lavorare gli studenti facendo applicare loro le tante competenze, di cui spesso non hanno piena contezza, e conoscenze che si uniscono al loro “saper fare”, ottenendo così risultati notevoli. È chiaro che i frutti di tanto lavoro hanno ricadute positive su tutti, e sono risultati che fanno crescere la scuola, in ogni sua componente, e di conseguenza anche il territorio. Ogni attività che viene svolta, tanto all’interno che all’esterno della scuola, da ciascun settore presente, è la testimonianza delle professionalità che vi sono e che vi operano, professionalità che lavorano anche in presenza delle criticità con cui talora devono misurarsi. Come dirigente di questo istituto, a meno di due mesi dall’inizio della scuola, mi ritengo gratificato per quanto realizzato ad oggi, con la collaborazione di tutto il personale e di tutte le alunne e gli alunni, e questo è solo l’inizio del percorso intrapreso. Ad Maiora!” 

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