Pool Antiviolenza, una panchina rossa per "riflettere" e tenere alta l'attenzione contro la violenza di genere

di Ambra Drago
Una panchina rossa per sedersi ma non è solo e non può essere solo questo. C'è molto di più, è il simbolo costante e permanente per manifestare contro la violenza maschile sulle donne e maltempo stesso tenendo alta  l'attenzione delle amministrazioni e delle istituzioni sul fenomeno della violenza di genere".
E poi accanto al pensiero che su quella panchina ci sono ragazze, donne che non potranno più sostare perché vittima c'è quel' 
impulso e  quel coraggio  che deve spronare  tutte coloro  che "subiscono" violenza non solo fisica ma anche psicologica.Tutto questo è racchiuso nell'impegno del Pool antiviolenza e per la legalita’ presieduti da Angela Fundaro’ Mattarella, dall’Avv.Giada Traina, dalla psicologa Alessandra di Matteo, dalla referente per la legalità, Liliana Ursi,dalla testimone di violenza Lucia Petrucci, e dalle altre componenti.
"Noi del Pool ci siamo imposte la mission- sottolinea Angela Fundarò Mattarella-di incontrare gli studenti all'interno delle scuole di primo e secondo grado perchè è tempo di cambiare. Nei nostri incontri cerchiamo di trasmettere loro il rispetto dell'altro sesso, di insegnare anche alle ragazze la dignità di essere donna e persona. All'interno del Pool ci sono tante personalità. Io ad esempio parlo dell'educazione sentimentale e del rispetto dei sentimenti ma parlo anche del pregiudizio di genere, che ci accompagna da anni. La psicologa ad esempio spiega ai ragazzi quali sono i primi segnali, le prime avvisaglie che ci si trova davanti a un comportamento violenti, c'è anche Lucia Petrucci che racconta la sua esperienza e poi c'è l'avvocato penalista. Questa figura è importante perché noi assistiamo gratuitamente le vittime. E poi nei nostri dibattiti cerchiamo di non fare mancare mai la figura di un magistrato come la dott.ssa Daniela Troia o Annamaria Picozzi che mettono a disposizione la loro professionalità, anche perchè bisogna ricordare che esiste la violenza dell'uomo sulla donna ma non è solo fisica, può avrete altre forme, può essere anche psicologica e a volte economica. Insomma il nostro impegno è costante su questo fronte giriamo molto e confidiamo sempre nei giovani che sono davvero il futuro e guidandoli verso il cambiamento culturale".
Una giornata che ha visto accanto al taglio del nastro, presente il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, diverse performance del Teatro dell’opera del Convitto Falcone.
"Parole, musica, un testo di Platone, il ricordo di Maria di Magdala e anche un minuto di silenzio per ricordare le tante vittime del femminicidio. Siamo qui per dire no alla violenza- sottolinea il sindaco di Palermo, 
Leoluca Orlando e siamo qui per dire " Io sono persona"e che il far parte di una comunità rappresenta l'alternativa all'egoismo.Bisogna dire no alla violenza sulle donne".
Accanto a queste giornate che mirano a sensibilizzare i giovani e la comunità verso un fenomeno quello del femminicidio che riempie sempre di più le prime pagine dei giornali e le aperture dei telegiornali, svolge una funzione fondamentale la scuola.
"Cerchiamo di trasmettere i valori del rispetto-racconta Liliana Ursi- insegnante dello IS Einaudi Pareto di via Brigata Verona- e l'abbattimento degli stereotipi di genere. Bisogna mettere a conoscenza le ragazze del fenomeno e lavorare soprattutto con i ragazzi in modo tale che determinate mentalità e anche testi di canzoni vengano rifiutati, che si ritorni al concetto "sano" di amore. Quando io sento parole come "amore criminale " o "amore malato" penso che non rappresentano l'essenza del vero amore, così come ha detto Lucia Annibali. Allora sin da piccoli occorre fare un percorso con noi insegnanti ma anche con le famiglie, con l'ausilio costante delle Forze dell'Ordine ( anche loro impegnate nel percorso di prevenzione di un fenomeno all'interno dei diversi Istituti) è importante parlarne e fare rete. Adesso ci saranno due incontri, sempre sul tema della violenza di genere, uno organizzato insieme al Pool ( di cui faccio parte) e uno nella succursale della scuola dove sarà presente insieme a me Lucia Petrucci)".
E accanto alla figura dell'insegnante appare fondamentale anche il ruolo del dirigente scolastico, chiamato il più delle volte a confrontarsi tra i mille problemi burocratici anche su temi fondamentali come la "violenza di genere" dinanzi a una generazione che riceve mille sollecitazione dal web e dai canali social.
"Le nuove generazioni sono stimolate dalle nuove tecnologie e spesso ci si ritrova a lavorare con ragazzi che subiscono anche influenze negative. Il ruolo della scuola- sottolinea Anna Tarallo - dirigente scolastico dell'I.C. Francesco Riso di Isola delle Femmine- è quello, soprattutto dove i ragazzi vengono da complessi familiari complicati, di lavorare sulle costruzioni sociali, sugli stereotipi. Questi molte volte appaiono anche nel linguaggio che viene inculcato loro fin da piccoli. Bisogna quindi lavorare sulle differenze di genere in un ottica positiva, nel rispetto della natura e non su sovrastrutture sociali che vanno a influenzare i comportamenti dei giovani in senso negativo. E' un investimento che la scuola è chiamata a fare e che danno l'idea del momento difficile che la società sta vivendo e anche dovuto al fatto che manca una struttura familiare ben definita. Purtroppo all'interno di molte famiglie non si capisce quanto sia importante il ruolo genitoriale e che non basta demandare alla scuola, ma comunque il nostro impegno è costante e cerchiamo di organizzare tante iniziative, tra cui quella della giornata di domani proprio sul tema della violenza di genere".
E nel corso della mattinata hanno partecipato con entusiasmo il vice sindaco Fabio Giambrone e l'assessore comunale alla Scuola Giovanna Marano, il primo dirigente della Divisione Anticrimine della Polizia di Stato, Giovanni Pampillonia .



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