Giornata della Memoria.Prefetto:"Indifferenza significa non aver una posizione. Dobbiamo educare i giovani"

di Ambra Drago
"Ricordare è un imperativo categorico- sottolinea Antonella De Miro- prefetto di Palemro perché l'uomo ha dato prova di grandi efferatezze ed allora è bene tenere alta la coscienza. Oggi ho voluto ricordare questa giornata della Memoria del 27 gennaio insieme alle scuole tenendo in mente la parola chiave ovvero "indifferenza .Questa parola che recentemente la senatrice Segre ha voluto che fosse scritta su quel binario 21 luogo della memoria alla stazione di Milano da dove partivano i deportati ha un significato importante.Indifferenza infatti significa non prendere una posizione. Noi dobbiamo educare i ragazzi ad avere una coscienza critica e a prendere una posizione".
E durante la mattinata ai ragazzi è stato consegnato una pubblicazione dall'alto valore morale e storico dal titolo “Brevi memorie” scritta da Emanuele Cannizzaro (prigionieri dei tedeschi nel 43', insignito e morto il 12 febbraio 1994 ).
"Ricordiamo ai ragazzi la scelta che hanno fatto i militari italiani, dopo l'8 settembre 1943 quando furono arrestati e deportati- continua il prefetto De Miro- ovvero di servire la Repubblica Italiana. Loro si sono caricati la responsabilità di difendere il Paese. A cinque di questi militari verranno consegnate le Medaglie d'onore. Inoltre abbiamo raccolto delle memorie scritte da uno di loro, Emanuele Cannizzaro di Castelbuono e grazie alla disponibilità della famiglia ne abbiamo fatto una piccola pubblicazione e la consegneremo ai ragazzi perchè possano conoscere anche il sacrificio dei nostri militari".
Alla giornata che si è svolta a villa Whitaker ha partecipato anche una delegazione dell'Anpi (associazione nazionale partigiani italiani) di Palermo."Un pericolo viene dalla destra xenofoba- sottolinea Angelo Ficarra- presidente vicario dell'Anpi di Palermo- che anche in questo periodo ha portato avanti un populismo sfrenato. Ma ad esempio l'Emilia Romagna si è ribellata, grazie anche all'aiuto delle Sardine. Penso che le idee sottese al fascismo non passeranno mai nonostante la presenza di tanti partiti".
Oltre all'Anpi la mattinata ha visto la partecipazione attiva di tante scolaresche che attraverso dei lavori e interpretazioni ispirati dalla lettura del libro di Liliana Segre “Fino a quando la mia stella brillerà” hanno offerto momenti di riflessione sulla tragedia dell'Olocausto. Attenti e entusiasti hanno partecipato i piccoli allievi della Direzione Didattica “Aristide Gabelli” che hanno realizzato un cortometraggio intitolato “Io non dimentico” che dà idealmente voce a tutti i bambini che durante la II^ Guerra Mondiale vissero eventi inimmaginabili.
Gli alunni della Scuola Media “Giovanni XXIII - Piazzi” i hanno indirizzato una lettera alla Senatrice Segre e hanno illustrato cartelloni realizzati dall’intera classe,intitolati “L’albero della memoria” e “Il Giusto”.
Sempre il libro della senatrice a vita ha guidato gli studenti del Liceo delle ScienzeUmane e Linguistico “Danilo Dolci” alla costruzione di un percorso - video che raccoglie pensieri, foto, musiche frutto della loro partecipata riflessione sul tema.
E poi gli studenti del Liceo Scientifico Statale “Benedetto Croce” hanno scelto diesplorare il tema della discriminazione, introdotta dalle leggi razziali, sotto il profilo
del rapporto tra regime ed omosessualità, ispirati dal libro “Gli occhiali d’oro” di Giorgio Bassani e dal film pluripremiato “Una giornata particolare” di Ettore Scola.
Infine il contributo del Liceo Classico Statale “G. Garibaldi” è stato incentrato sul rapporto tra la classe intellettuale e regime, dedicando un focus alla figura di Emilio Segré, scienziato ebreo, professore della Università degliStudi di Palermo che fu costretto a lasciare dopo l’emanazione delle leggi razziali.
Un momento toccante è stata la consegna delle Medaglie d'onore alla memoria dei militari Emanuele Cannizzaro, Giuseppe Realmuto,
Giuseppe Siragusa e Gabriele Toralbo deportati nei lager nazisti dopo l’8 settembre
1943. a ritirare il riconoscimento alcuni figli come nel caso di Cannizzaro e Realmuto mentre per gli altri alla cerimonia sono intervenuti i nipoti.
E tra le prime file della sala Dalla Chiesa presenti anche le alte cariche civili e militari di Palermo e della provincia.

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