Operazione antidoping dei Nas. Body builder usavano medicine veterinarie."Una fiala costava dai 20 ai 400 euro"


di Ambra Drago
"Le quattro persone  destinatarie di un provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari - sottolinea Vincenzo Maresca- comandante del gruppo Tutela per la Salute di Napoli- smerciavano sostanze dopanti con effetti devastanti poi per la salute sia di chi ne assumeva sia dei possibili assuntori. Infatti vogliamo sottolineare come questi farmaci, alcuni veterinari, potessero portare dei problemi epatici e molti di questi atleti hanno già problemi al fegato.Spesso chi ne fa uso rischia la cirrosi epatica o l'infarto. Ad alcuni dei sedici indagati viene contestata anche l'esercizio abusivo della professione medica perché prescrivevano dei farmaci che curavano gli effetti collaterali".
Il giro d'affari si aggirava intorno i 300.000.00 euro annui a questa cifra gli uomini del Nas e del comando provinciale dei carabinieri guidati da Arturo Guarino, sono arrivati dai tracciati dell'utilizzo delle carte "PostePay".
" Questi medicinali - continua il comandante Maresca-venivano commercializzati in nero e spesso avevano dei costi variabili dai 20 euro fino ai 400 euro ad esempio per una fiala di "GH" l'ormone della crescita".


L'inchiesta sarebbe partita da un controllo eseguito dagli ispettori investigativi antidoping del NAS di Palermo su un atleta, risultato poi positivo, della gara ciclistica “Granfondo MTB - Baronessa di Carini”, il 29 maggio 2016. E da qui si è poi scoperto il commercio di anabolizzanti che coinvolgeva la Sicilia ma anche città di altre regioni".

Il sistema messo in piedi dai quattro arrestati durava da almeno quattro anni e come documentato dai pedinamenti e dalle intercettazioni ambientali avevano come base d'appoggio un negozio sempre di vendita di integratori che accanto a quelli ufficiali deteneva quelli illegali e due palestre.Inoltre grazie alla complicità di un infermiere professionale, che veniva chiamato appositamente, venivano eseguite delle flebo per la somministrazione di sostanze per via endovenosa. La somministrazione delle sostanze anabolizzanti avveniva anche all’interno del negozio di integratori, che, seppur all’apparenza era una normale attività commerciale, nella realtà funzionava come “un supermarket di sostanze dopanti”, ove si rifornivano numerosi giovani body-builder provenienti da tutta la Sicilia. In un caso, per raggiungere l’aumento della massa muscolare nel minor tempo possibile, gli uomini dell'Arma avrebbero accertato l'uso  da parte di un atleta, del medicinale veterinario "Stargate", un farmaco a base di stanozololo normalmente utilizzato per il potenziamento muscolare e scheletrico di cani e gatti."Voglio sottolineare come i Nas- conclude Maresca- sono specializzati nell'assistenza delle procedure antidoping durante le gare federali. Nel caso specifico accanto all'utilizzo di sostanze dopanti per migliorare le prestazioni sportive abbiamo constatato il così detto doping estetico da parte di chi pratica body building nelle palestre, più difficile da individuare a causa della richiesta ai fini di prova del dolo specifico (che è previsto solo ai fini sportivi) e non per diciamo così migliorare l'aspetto. Complessivamente al momento nelle 21 perquisizioni domiciliari già effettuate abbiamo sequestrato 2000 confezioni di medicine illegali".




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