Prezzi alle stelle: frutta e verdura solo per pochi

di Adriana Barbera
Banco orto-frutticolo quasi inavvicinabile, ma dal resto questa non è una novità per chi in questa fase di lockdown si è recato al supermercato per acquistare beni di prima necessità. Chi è andato a fare la spesa in questo periodo dopo aver controllato la ricevuta fiscale avrà sicuramente notato un aumento non indifferente dei prezzi per tutto il settore frutta e verdura, dalle pere alle bietole, dai limoni ai pomodori, i prezzi al chilo sono in forte rialzo, ponendo molte famiglie nella situazione di dover rinunciare all’acquisto di prodotti che dovrebbero poter far parte della tavola di tutti gli italiani.
La frutta e la verdura da sempre considerati beni facilmente accessibili a tutte le tasche da oggi rischiano di diventare prodotti di lusso destinati al consumo di pochi. A stabilire ciò è l’evidenza dei fatti che riscontriamo nella vita quotidiana; tale aumento è facilmente verificabile semplicemente entrando in un qualsiasi supermarket. A sostegno delle costatazioni dei fatti basta prendere in esame un’analisi di Coldiretti, Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti, nonché la più grande associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana ,che pone in evidenza ciò che sta accadendo. Cosa sarà ad influire sulla variazione dei prezzi? Sarà l’inflazione o sarà la mancanza di manodopera nei campi? Senza dubbio è questo il periodo cruciale nel quale si entra nel cuore della stagione in cui si vedono i risultati di ciò che si è seminato, ma come sta accadendo in tutta Italia tutti gli agricoltori della nazione stanno riscontrando non poche difficoltà nel trovare forza lavoro. Le aziende agricole ad oggi non riescono a trovare manodopera disponibile per raccogliere quanto seminato. Coldiretti per cercare di attenuare il problema ha varato dei piani imprenditoriali su una piattaforma web autorizzata dal ministero del lavoro e raggiungibile dal sito www.coldiretti.it ; tale piattaforma è stata denominata “job in country” ed è stata ideata per non far mancare la manodopera e continuare a garantire le forniture alimentari. Dunque la mancanza di manodopera sicuramente è un elemento molto influente nel settore, ma come già affermato non è l’unico, anche l’inflazione sta svolgendo un ruolo cruciale. A guadagnarci saranno gli agricoltori? Come dimostrano le statistiche, purtroppo no, a guadagnarci non è l’agricoltura o l’agricoltore, nell’ultimo periodo l’aumento dei prezzi è superiore a quello dell’inflazione. Già a primo sguardo, dai dati Istat relativi all’inflazione di marzo, pare evidente che si evidenzino degli incrementi nella vendita di prodotti di frutta e verdura nei carrelli della spesa degli italiani, aumenti quasi del 4% per le mele a fronte del dato medio sull’inflazione in calo allo 0,1%; questo solo per poter fare un esempio statistico reale e poter prendere coscienza dei fatti . Appunto basandoci sulle analisi di Coldiretti, si può notare che una buona percentuale di aziende ortofrutticole è in difficoltà economica, in quanto, nonostante i prezzi siano più alti e le vendite nei supermercati siano aumentate, la mancanza dell’export e del consumo nel settore di ristorazione non compensano le perdite subite.  

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