Un buon libro e niente più per un sapere coscienzioso

di Adriana Barbera
È la storia di buon libro dimenticato sullo scaffale, un libro ormai vecchio e impolverato, con le pagine già segnate dal tempo, un libro che solo guardandolo ci racconta già una grande storia, solo apparentemente a noi ancora sconosciuta, questa è la storia più famosa del mondo, ma dalla quale tutti scappano fingendo che non esista. E’ la storia di un vecchio libro mai aperto per mille banali scuse, non ho tempo, oggi non posso magari domani, più tardi forse se avrò un po’ di voglia, ma sì ormai è tanti anni che è lì non l’ho mai letto chissà perché.

Quanti di noi utilizzano queste scusanti pur di non dedicare anche solo una piccola parte del nostro tempo alla lettura? In Italia la percentuale dei libri venduti è sempre in diminuzione, esattamente come già da qualche anno sono diminuiti i lettori, come si può evincere dai dati Istat pubblicati nell’apposita area dedicata sul sito. La fascia di età dei lettori, non proietta su giovani intraprendenti, vedendo così le statistiche contare sempre meno appassionati; eppure, se guardiamo anche solo per un attimo al passato, ricorderemo che le grandi menti sono diventate tali perché passavano ore e ore sui libri. I più grandi filosofi e poeti che hanno fatto la storia italiana hanno scritto per noi capolavori e questo è stato possibile solo esclusivamente grazie a tutte quelle ore passate a leggere per aprire la loro mente e consentire all’immaginazione e perché no anche al romanticismo di far spazio alla fantasia. Ad oggi tutto ciò sembra esserci sfuggito di mano, abbiamo perso la sana e buona abitudine di perderci tra le pagine di un buon libro , di lasciarci guidare nei mondi fantastici della lettura, eppure è solo leggendo che ed è possibile vivere più vite di quelle che nella realtà potremmo vivere. Ogni giorno della nostra vita dovremmo ricordare quanto sia importante aprire la mente al sapere. Soltanto l’unione del sapere di un buon libro e il vissuto della vita quotidiana possono rendere la mente davvero aperta alla cultura e pronta a cogliere i cambiamenti e affrontarli per quello che davvero rappresentano. Senza alcuna alterazione del vero, del giusto, del corretto per convenzione sociale, solo allora la mente sarà lo strumento più efficiente ad oggi conosciuto dall’essere umano per contrastare l’ignoranza, non intesa come indicativo di un qualcosa che sconosciamo, ma intesa come qualcosa dalla quale scappiamo per paura che il mondo ci possa giudicare non convenzionalmente idonei a questa società o ci possa plasmare senza neanche che davvero possiamo rendercene conto, credendo banalmente di essere parte integrante di un qualcosa che non rappresenta davvero il nostro io interiore. È per tanto che ad oggi la conoscenza è e sarà sempre l’ unico grande strumento di integrazione con la propria persona e anima in primis e con la società in secundis. Per una società più forte servono menti forti, e per avere la mente forte dobbiamo aprirci al sapere e alla conoscenza che possiamo acquisire solo dalla lettura di un buon libro, basta davvero pochissimo del nostro tempo per scoprire un mondo tutto nuovo.

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