Il
coronavirus ha cambiato la vita dei popoli. Il 4 marzo mi trovavo presso
l’Università di Catania, insieme ad altri colleghi, per seguire il corso di
specializzazione sul sostegno per gli alunni con disabilità, quando la diretta
di Conte ci ha informati che il giorno dopo avrebbero chiuso le Università e
quindi saremmo dovuti rientrare ognuno nella propria città, nonché abitazione.
È stato abbastanza traumatico. Così ho fatto ritorno a Palermo e come molti ho
cercato di capire sino in fondo la situazione. Dopo un primo momento di
disorientamento e di ascolto di tesi contraddittorie sull’origine e l’effettiva
pericolosità del virus, mi sono fatta una mia idea, che purtroppo è poco umanamente
rassicurante. È innegabile che il Covid-19 esista e che in una bassa
percentuale di casi possa portare ad un quadro clinico gravissimo che dalla
terapia intensiva purtroppo a volte conduce a morte.
Ma quanto sia esattamente la letalità è impossibile stabilirlo se non si hanno dati certi sul numero dei contagiati per mancanza dei tamponi e altri mezzi diagnostici (i numeri assoluti da soli non sono sufficienti per capire la portata del fenomeno). Inoltre è indiscutibile che il problema non sia il virus in sé ma il fatto che se ci ammalassimo tutti insieme il sistema sanitario italiano non avrebbe la forza di reggere l’impatto, in sostanza non ci sarebbero abbastanza posti in terapia intensiva. Quindi la giusta cautela è dovuta. Ma al netto di questo, mi chiedo se sia razionale un ribaltamento di tutti i principi costituzionali in nome della sicurezza, se si possa rinunciare a libertà, democrazia, lavoro, libera espressione, manifestazioni sindacali, al semplice stare insieme, in nome del concetto di nuda vita. La gente è terrorizzata, ha paura perché vede nell’altro il nemico invisibile, l’asintomatico untore, non socializza, non vive più; le piccole e medie imprese stanno fallendo, molte nella fase due non hanno la forza di riaprire; i cittadini sono resi schiavi da un sistema che darà loro un sussidio, un finto aiuto che non basterà per far fronte alle spese, molti imprenditori si sono suicidati e nel frattempo si portano avanti trattative con l’Unione Europea che tendono a peggiorare la situazione nonostante un apparente spinta di solidarietà. Si dovrebbe dire la verità agli italiani; dire cioè che il ricorso al Mes è insensato e pericoloso. L’Italia, come sostiene Patria e Costituzione, dovrebbe smettere di sprecare capitale politico per il Sure, il Recovery Fund e le garanzie Bei, strumenti sostanzialmente inutili ai fini della sostenibilità del debito pubblico. Invece, si dovrebbe concentrare, ancor di più dopo la sentenza di Karlsruhe, a fare in modo che la BCE aumenti gli acquisti e sterilizzi i Titoli di Stato presenti nelle banche centrali nazionali. Il Mes non è gratis: è la strada per arrivare all’Outright Monetary Transaction, l’intervento della Bce condizionato al programma con la Troika, il che significa applicazione di politiche di “lacrime e sangue”. Ma poiché gli Stati membri non accetteranno questa proposta di titoli sterilizzati occorre riflettere seriamente su un piano B che preveda la demolizione di questa Unione Europea che fa gli interessi dell’élite finanziaria, per poi creare un’Europa confederale dove ogni Stato difenda l’interesse nazionale e sia, nello stesso tempo, solidale con gli altri Stati. Ma cosa sta alla base di queste scelte economiche in un momento di dichiarata pandemia? Mi sembra di capire che sia in corso un conflitto mondiale tra i massimi poteri; dobbiamo andare oltre la semplice contrapposizione tra America e Cina per l’egemonia economico-politica nel mondo, che pur esiste. Il conflitto al momento è anche tra forze di potere all’interno degli stessi Stati uniti dove ambienti e organizzazioni più o meno ufficiali come Neocon, Deep State ed élite finanziaria hanno interesse tanto a fermare la Cina, quanto a disarcionare Trump per fermare la Cina a modo loro. L’accelerazione del conflitto è dovuta al fatto che negli Stati Uniti tra poco ci saranno le elezioni presidenziali e la pretesa di Trump di cambiare volto all’Impero americano e di porre fine alle guerre infinite, è una parentesi che per molti di questi gruppi di potere deve essere chiusa, ad ogni costo e con tutti i mezzi…..anche ricorrendo ad una pandemia.
Tre documenti di organizzazioni
americane (oltre alla già nota profezia
di Bill Gates del 2005) avevano predetto da anni la pandemia, come sostiene
il giornalista Francesco Amodeo:
- 2000 il Rebuilding
America Defence, è stato redatto da un’organizzazione politico-militare
detta Project for a new America Century,
(progetto per un nuovo secolo americano), formata dai cosiddetti Neocon ovvero potenti politici e vertici militari,
per rilanciare la difesa americana e la leadership dell’America nel mondo.
In esso riportano forme avanzate di
guerra biologica che potrebbe colpire specifici genotipi potrebbe trasformare
la guerra biologica da regno del terrore a strumento politicamente utile.
- 2004 un documento redatto dal National
Intelligence Council (NCI) ossia il centro strategico della comunità di
intelligence all’interno del governo degli Stati Uniti, in cui sta scritto che
il processo di globalizzazione nel 2020 sarebbe stato guidato da potenze come
India e Cina e contro gli interessi degli Stati Uniti e sarebbe potuto essere bloccato solo da una pandemia nata in
paesi come India o Cina. Inoltre nel documento si dice che lo scontro tra le 2 superpotenze
nel 2020 sarebbe stato tecnologico e noi stiamo vivendo una nuova guerra fredda
tra Usa e Cina per i 5G; mettere le
mani sulle tecnologie 5G e sulle infrastrutture significa mettere le mani sulle
blockchain, sul futuro dell’intelligenza artificiale, delle telecomunicazioni,
della cyber-sicurezza. Affidarlo alla Cina attraverso Huawei metterebbe a
rischio i rapporti dell’Italia con USA e la Nato stessa. -2010 Memorandum Rockefeller pubblicato
dalla Fondazione Rockefeller: Scenarios for the future of Technology and
International Development (scenari per il futuro della tecnologia e
dello sviluppo internazionale). Manlio
Dinucci ne parla in un articolo pubblicato nel manifesto del 19.5.2020
intitolato Piano Usa: “controllo
militarizzato della popolazione” in cui si evince come nel Memorandum medicina
e politica si intrecciano dando vita ad una sorta di “politica sanitaria” che
usa l’emergenza pandemica come via verso l’autoritarismo prevedendo la
formazione di un Consiglio di controllo
della pandemia e un Corpo di risposta
alla pandemia (forza speciale di tipo militare). Trump
si sta scontrando quindi con la Cina da un lato, ma soprattutto contro tutti
questi gruppi di potere americani che non vogliono perdere l’egemonia degli USA,
che insieme formano un’élite globalista, neocapitalistica, ipertecnologica, biopolitica
che vuole controllare il mondo, che
vuole eliminare le piccole e medie imprese in modo da potenziare i centri
commerciali delle multinazionali, vuole la piena tracciabilità delle persone ormai isolate e quindi deboli con
App, droni, 5G e altri sistemi, vuole imporre il vaccino a tutti e vendere i test da cui tratte il massimo profitto,
vuole imbavagliare ogni idea critica e facoltà di espressione anti-Mainstream,
vuole privarci di tutti i diritti costituzionalmente garantiti. Intanto in
Italia i boss mafiosi vengono scarcerati e le chiese rimangono chiuse, oppure
in fase 2, aperte ma indebolite. Quindi mi chiedo: dobbiamo confidare in Trump
che pure abbiamo tanto criticato per sovvertire questo nuovo ordine mondiale? Non abbiamo noi italiani la forza di dire
No, di dire basta ad un sistema che non ci sta bene? Cosa ha più senso vivere
da uomini liberi o sopravvivere imbavagliati da una mascherina che ci rende
indistinti e seriali? Cautela si, lavarsi le mani spesso, distanza; il virus
esiste ed è assolutamente necessaria; ma in nome di questa paura stiamo
sacrificando un po’ troppo la dignità di esseri pensanti. L’Italia, che è una
piattaforma strategica per le basi Nato e le politiche Americane, ma che ha
aperto la porta alla Cina con Huawei e la via della seta, in questo conflitto
da che parte vuole stare? E soprattutto vuole stare dalla parte del popolo
italiano e dei lavoratori italiani o delle potenti organizzazioni finanziarie
americane che vogliono renderci disumani e controllabili? È sempre più
preoccupante la subalternità della politica alle decisioni di questa élite.
Occorre almeno esserne consapevoli. Dopo il Covid-19 nulla sarà come prima.
Sarà peggio. Ma forse l’umanità deve attraversare questa notte per poi vedere
la vera luce. Forse la nostra è la penultima umanità.
Sono pienamente d'accordo con la lucida analisi di Federica Aluzzo su ciò che sta avvenendo. Complimenti!
RispondiElimina