2 giugno, prefetto Forlani:"Fiducia nelle Istituzioni e coesione contro infiltrazioni mafiose e corruzione"

di Ambra Drago
"Lo Stato c'è e le azioni che nel tempo si sono svolte con il sacrificio delle tante persone hanno creato le condizioni che meritano ancor adesso attenzione. La minaccia della mafia è sempre presente- sottolinea il prefetto Giuseppe Forlani- ma abbiamo un sistema di sicurezza in grado di intercettarla. Quello che dobbiamo sostenere è la fiducia dei cittadini verso le istituzioni, credo in questi anni a Palermo sia cresciuta e non dobbiamo assolutamente permettere che in questa condizione di grande difficoltà possa arretrare. Siamo in grado di poter impedire che le cosche possano intercettare il disagio degli operatori. Il mio impegno è massimo e noi vogliamo che la ripresa economica ci sia. Il Covid ma messo in evidenza problemi che esistevano già, si tratta di recuperare forme nuove per affrontare quei temi. Lo sviluppo è composto da tanti aspetti e vogliamo che l'economia riparta. Credo che lo sforzo che dobbiamo fare è quello di mantenere la coesione e significa individuare obiettivi comuni che coincide con il bene comune della Repubblica".
Abbiamo chiesto al prefetto anche una sua opinione riguardo la delicata materia degli appalti e del settore edile anche questo a rischio di infiltrazioni mafiose.
"Non c'è sviluppo senza la libertà di iniziativa economica- sottolinea il prefetto- e quindi occorre il contrasto alla criminalità mafiosa ma anche alla corruzione. Il buon andamento delle pubbliche amministrazione è uno dei compiti del prefetto e su questo il mio impegno sarà massimo".
In questo clima di prudenza dettata dall'emergenza sanitaria e la voglia di ripartire si è svolta la celebrazione del 74esimo anniversario della Repubblica Italiana quest'anno dedicato a tutti coloro che hanno lottato contro il Coronavirus e alle terribili morti che ne sono seguite.
Dopo la consueta deposizione della corona avvenuta dinanzi al Monumento dei Caduti in piazza Vittorio Veneto, la seconda tappa è avvenuta davanti il teatro Massimo. Qui c'è stata l'alza bandiera he ha visto la partecipazione di tutte le istituzioni civili come il sindaco Orlando insieme al comandante regionale dell'Arma dei Carabinieri, Giovanni Cataldo, al comandante regionale della Guardia di Finanza Riccardo Rapanotti e al Questore di Palermo, Renato Cortese. E poi ancora sulla scalinata anche il vice presidente della Regione e assessore all'Economia Gaetano Armao e il Presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè.

Dopo l'Inno di Mameli e dell'Unione Europea il prefetto Giuseppe fornaio ha letto il messaggio del Presidente della Repubblica Mattarella.
"Rivolgo a voi e agli amministratori locali l'augurio più sincero affinché questa data dia un riflessione sui valori repubblicani.Le dimensioni e la gravità della crisi, l'impatto con il dolore che ha pervaso la comunità hanno richiesto a tutti noi uno sforzo straordinario anche sul piano emotivo e ha posto al Governo una domanda di responsabilità e coesione. Da un a parte- continua il presidente Mattarella- voi prefetti avete dovuto garantire il controllo legato all'emergenza e dall'altro avete dovuto garantire i servizi essenziali e la tenuta sociale ed economica dei territori, sostenendo le azione dei sindaci e delle componenti sanitarie. Siete stati un punto di riferimento per le istituzioni locali e per i cittadini.Rivolgo un pensiero a voi prefetti alcuni dei quali sono stati colpiti dal Coronavirus ma avete continuato a spendervi per la comunità. La crisi non è terminata tanto le istituzioni quanto i cittadini dovranno confrontarsi con i traumi più intimi nella vita delle persone.Distanze e diffidenze hanno accresciuto le situazioni di solitudine e di marginalità dell persone più deboli, esposte a nuove forme di povertà, deprivazione e discriminazione, quando non di odioso sfruttamento.Allo stesso tempo la sospensione delle attività produttive ha acuito le difficoltà degli operatori economici rendendoli vulnerabili ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata.Rispetto a tali rischi i prefetti sono chiamati ad una paziente attività di mediazione sociale e di tessitura e confronto con le autorità locali per definire efficaci modelli di prevenzione e intervento. Con questi sentimenti rinnovo i più cari auguri di buon lavoro a voi prefetti e alle istituzioni locali con l'auspicio che il 2 giugno possa rafforzare la consapevolezza e l'orgoglio della missione in cui ciascuno è chiamato anche in questo delicato passaggio della storia del Paese".

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