IL coraggio oltre le barriere…

di Houda Sboui
Ventitre anni, tanti sogni, pochi pensieri e tanta voglia di vivere. Era seduto in macchina, incolonnato come tutte le altre all’altezza del ponte di viale Lazio. Siamo a Palermo. E’ un giorno di festa. La festa di Santa Rosalia. La Santuzza che aveva liberato la città dalla peste. Quest’anno non ci saranno festeggiamenti. L’acqua scendeva a fiume, mescolata al fango rendeva le strade pericolose e la visibilità ridotta al minimo.
Sufien Saghir, è di origine marocchine. Porta ancora le ferite di un’agressione subita circa un mese fa : Una costola lesionata, una frattura scomposta alla spalla e i punti. Nonostante la fiacchezza e la sua condizione di salute, Sufien, dall’alto dei suoi ventitre anni, non esita neanche un’istante. In una frazione di secondi, apre lo sportello della macchina, si butta in quel fiume di acqua e fango sotto una pioggia battente e segue i pianti del bambino e le urla della mamma. La voce della donna era squillante, disperata, piangeva, urlava a squarciagola :« aiutatemi, aiutatemi, non so nuotare, aiutate il mio bambino… ». Sufien si sentiva in dovere di salvarla e di salvare il suo piccolino. Ma chi sono ? parenti ? amici ? che importa ? sono due vite umane che hanno il diritto di vivere e di tornare a casa sani e salvi. Al diavolo i punti, la costola lesionata, la pioggia e il fango. Sufien prova a camminare. Cade, l’acqua lo trascina e allora si mette a nuotare quanto può con tutte le sue forze, deve fare in fretta, il cuore batteva forte, gli stava scoppiando, ma che importa : « dai, dai che c’è la farai » gli diceva una voce dentro di sé. Con fatica, raggiunge mamma e bambino. Li aiuta, si aggrappano a lui e cercano insieme di raggiungere un punto sicuro. Attorno a loro, la cena era davvero incredibile. La forza dell’acqua trascinava le macchine e la gente disperata scappava in tutte le direzioni dalle auto abbandonate. Si è accorto di avere le lacrime agli occhi. Quanto coraggio ! Un gesto davvero eroico per un ragazzo palermitano di origini marocchine. Dopo l’incontro con il Sindaco Orlando, è stato ricevuto anche dalla Consola del Regno del Marocco a Palermo, Fatima Baroudi e dal suo aggiunto Mustapha Ben Saad. Emozionato, compiaciuto e felice del suo gesto Sufien ha dichiarato “di essere molto felice di aver aiutato la donna e il bambino e che non esistono barriere tra gli esseri umani ma esistono solo pregiudizi”. Dal canto suo, la Consola felice ed orgogliosa del giovane connazionale si è complimentata con Sufien per il suo gesto eroico e per la sua determinazione. Lui ha dimostrato che la vita umana non ammette condizioni, non guarda al colore della pelle, alla lingua, alla religione e alle origini della persona. Non esistono barriere quando si ha voglia di aiutare l’altro e di tendergli la mano. Esiste un coraggio. Un coraggio che va oltre le barriere dell’odio, del pregiudizio e del male. Esistono esseri umani venuti da ovunque, che hanno il loro credo, la loro tradizione e che possono tranquillamente vivere e convivere insieme ed in pace. Basta solo volerlo ! Sono piccoli concetti astratti, invisibili, non palpabili con il tatto ma che tocchiamo ogni istante, con lo sguardo, con la parola e con i gesti. Sufien, con il suo gesto davvero « umano » ha semplicemente dato la possibilità a tutti noi di riflettere e capire che le barriere si possono abbattere quando è in gioco la vita di un essere umano !       

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