Serata ricordo vittime di via D'Amelio. Questore: "Grazie ai ragazzi dell'Ufficio Scorte per non aver mollato. Ai giovani dico il futuro è vostro non fatevelo portare via"

 di Ambra Drago
Il ricordo della Strage di via D'Amelio e delle sue vittime è proseguito sulla salita Manganelli e nell'area antistante la Questura di Palermo.
L'evento ha visto alternarsi diversi momenti artistici, musicali e non solo. A prendere la parola il padrone di casa, il questore Renato Cortese che ha salutato la platea ma anche i tanti cittadini che hanno voluto in qualche modo esserci seppur mantenendo le distanze legate all'emergenza Covid.
"Grazie alle autorità, ai familiari delle vittime - esordisce il questore Renato Cortese- per ricordare un momento difficile, oggi è domenica e anche 28 anni fa lo era. Oggi la nostra città si ferma per commemorare e per rileggere quella pagina della storia di Palermo e dell'Italia intera macchiata del sangue dei servitori del Paese, di innocenti e di uomini giusti. La morte di Borsellino è stata una morte di un uomo coraggioso che aveva deciso di combattere la mafia con il suo lavoro, il suo esempio con la forza delle sue idee.Un uomo che non aveva paura che è morto una volta sola anzi è sopravvissuto alla sua morte perché la sua storia parla alle nostre anime e alle nostre coscienze".

Chi ha paura è condannato alla prigione dell'anima e ogni giorno lentamente muore, ma il boato di quella esplosione è ancora assordante, lo sento ancora.C'è bisogno di fare chiarezza, continua il questore- perchè quelle vite strappate hanno portato con se il dolore di tante famiglie, lo strazio della nostra città e dell'intero Paese, il dolore, la rabbia, la sete di giustizia e la ricerca della verità. Tanti di voi quel 19 luglio non erano nati o troppo giovani per capire ma oggi siete quei in grado di respirare quell'anelito di giustizia e di continuare a combattere per la ricerca della verità. A distanza di anni il loro coraggio è ancora vivo e lo rivedo negli occhi degli uomini dell'Ufficio Scorte che sono qui con noi, grazie per il vostro straordinario lavoro, nulla vi ha fermato, molti di loro c'erano e sono testimoni di tanto dolore. A voi giovani, uomini straordinari hanno indicato la strada, siate capaci di pretendere la verità sempre, di rialzarvi dopo esser caduti, siate capaci di dire di no. Questi eroi con il sacrificio financo della vita vi hanno fatto il regalo più grande, la possibilità di scegliere, di essere uomini liberi, il futuro è vostro non fatevelo portare via".
E dopo il discorso del questore, ha preso il via la serata con il suono dell'Inno nazionale.
 Successivamente è salita sul palco l'attrice e direttrice del teatro Biondo di Palermo, Pamela Villoresi che ha interpretato alcuni passi tratti dal libro “Ti racconterò tutte le storie che potrò”, scritto da Agnese Borsellino con il giornalista de “La Repubblica” Salvo Palazzolo: Nelle parole della signora Agnese, il ricordo del legame particolare che il giudice aveva con i ragazzi della sua scorta.
 

Un altro momento importante è stato messo in scena da’attore palermitano Alessio Vassallo che ha dato voce ad un’intervista “marziana” al giudice Paolo Borsellino, con le domande del giornalista Francesco Vitale e le risposte scritte ex post dal figlio Manfredi.

Nel corso dell’evento, i musicisti e le voci dell’Ensemble vocale e strumentale del Liceo Statale Musicale e Coreutico “Regina Margherita” hanno eseguito alcuni brani del panorama musicale italiano ed internazionale.
Inoltre è stato proiettato sull'edificio di salita Manganelli un video ricordo , con le immagini dei drammatici momenti del 1992, intervallate dai ricordi dei giovanissimi agenti che facevano parte del dispositivo di tutela del magistrato.

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