Strage di via D'Amelio, Questore:"Tutti aspettiamo giustizia e vogliamo la verità. Memoria deve tradursi in impegno attivo"


di Ambra Drago
Sono passati 28 anni dalla strage di via d'Amelio dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina e Emanuela Loi e quest'anno nonostante le restrizioni sanitarie legate al Covid ,la Questura di Palermo ha voluto fare memoria con una serie di eventi.
Alle 18,30 è stata deposta una corona all'Ufficio Scorte della Caserma Lungaro. Alla commemorazione hanno partecipato il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, il sindaco Leoluca Orlando, l'ex presidente del Senato Pietro Grasso e il questore di Palermo,Renato Cortese e poco distante a seguire il vice questore e figlio del giudice, Manfredi Borsellino.
Il responsabile della pubblica sicurezza di Palermo e provincia ha voluto sottolineare l'importanza di fare memoria.
"A distanza di 28 anni riceviamo le testimonianze di tante persone anche lontanissime dalla Sicilia che ricordano le idee di Paolo Borsellino e ricordano la sua lotta solitaria nei confronti di Cosa nostra. Il ricordo di questa strage insieme a quella di Capaci, dove abbiamo perso poliziotti e poliziotte ( e la mano mafiosa ha stroncato la possibilità di un futuro) non posso che augurarmi che questa coltre di nube sulla verità possa essere presto diradata perchè tutti noi aspettiamo giustizia".

E sulla possibilità di una sconfitta definitiva della mafia, il questore ha dichiarato:"Io  credo che siamo a un grande passo avanti rispetto alla mafia del 92'. Oggi la mafia è oggettivamente in difficoltà, lo Stato ha fatto un notevole passo avanti dal punto di vista repressivo ma soprattutto c'è maggiore consapevolezza nei cittadini di prendere le distanze dalla mafia. Oggi la gran parte dei cittadini, soprattutto palermitani vogliono vivere lontani dalla mafia e sono capaci di di dire di no, è chiaro che non bisogna abbassare la guardia. La mafia ha una storia di 160 anni e ha dimostrato di avere momenti di basso profilo e momento in cui ha tentato di riorganizzarsi".

E infine sul valore della memoria conclude:"E' importante. Penso sempre al periodo delle Guerre mondiali (che non ho ovviamente vissuto come del resto anche voi) però ricordo gli anziani, mia nonna, che mi raccontava le sofferenze della guerra e della crisi economica e allora prendendo questo esempio ( ovvero il racconto da chi l'ha vissuta) credo che la stessa cosa valga per le Stragi. Ai giovani che non erano ancora nati e che non erano presenti in quegli anni qualcuno deve portare questo messaggio che non è soltanto lo sterile ricordo di una data che noi abbiamo scolpita nel cuore, è importante che questa memoria si traduca in impegno attivo e per far questo dobbiamo portare la testimonianza ogni giorno di questi valorosi ragazzi che hanno perso la vita facendo il loro dovere che serva da monito per tutti noia continuare a svolgere questo lavoro con dignità, impegno e passione".

Nessun commento:

Posta un commento