A Palermo il ricordo del procuratore capo Gaetano Costa. Il figlio: "Ancora è un delitto senza colpevoli"

di Ambra Drago
"E' ancora un delitto senza colpevoli ha dichiarato l'avvocato Michele Costa- figlio del procuratore capo di Palermo (ucciso il 6 agosto 1980). Nessuno dei delitti eccellenti ha avuto la risposta o se le ha avute sono state equivoche".
Sono le parole del figlio del procuratore Capo di Palermo, Gaetano Costa, ucciso dalla mafia mentre sfogliava un libro tra le bancarelle di via Cavour. Costa aveva rifiutato la scorta nonostante il suo impegno costante nella lotta contro la criminalità organizzata, A lui si deve la riapertura delle indagini sulla morte del giornalista Peppino Impastato e sempre lui firmò l'ordine di cattura contro il boss Rosario Spatola. Un uomo integerrimo e servitore dello Stato che ha pagato con la vita la lotta contro la mafia.
Questa mattina autorità civili e militari si sono ritrovate sul luogo dell'omicidio per ricordarlo.

E un messaggio in questo giorno che tristemente ricorda l'omicidio di Costa e del vice questore Ninni Cassarà è giunto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:"Fare memoria dell’esempio di questi valorosi servitori dello stato significa rinnovare l’impegno per contrastare ogni forma di mafia e richiamare il senso etico di quanti, attraverso il loro agire, hanno rafforzato i valori della legalita’ e solidarieta’ nelle Istituzioni.In questo giorno di ricorrenza, desidero rinnovare i sentimenti di partecipazione e gratitudine del Paese ai familiari e ai colleghi delle vittime che in questi lunghi anni ne hanno ricordato l’ammirevole dedizione nello svolgimento delle loro attivita’ professionali”.

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