Ricordo di Grassi, imprenditore che non si piegò al pizzo. La figlia:"Parco rappresenta l'idea di cittadinanza attiva"

di Ambra Drago
Il coraggio di un imprenditore che ha saputo dire no al racket pagando con la sua stessa vita questa scelta.Stiamo parlando di Libero Grassi, titolare della 
della Sigma, società di produzione di biancheria intima, che nel gennaio del 1991, scrisse al Giornale di Sicilia una lettera ai suoi estorsori. Un gesto inusuale per l'epoca e mal digerito da Cosa nostra  che l'uccise con quattro colpi di pistola la mattina del 29 agosto del1991 in via Alfieri mentre si recava nella fabbrica che aveva fino all'ultimo aveva difeso e che era la sua vita.Un tassello di quella sua vita arricchita dalla presenza della moglie Pina Maisano (è stata senatrice della Repubblica morta nel 2016) e dai figli Davide e Alice. Come ogni anno i figlia anche i nipoti si sono ritrovati sul luogo dell'omicidio, rimarcando con uno spray rosso il punto esatto dove Grassi fu trovato. 
Un lungo applauso ha ricordato il momento, presenti oltre al sindaco Leoluca Orlando, al prefetto Forlani, al questore, Renato Cortese, al comandante provinciale dei carabinieri Arturo Guarino e il comandante regionale della Guardia di Finanza, anche gente comune che ha voluto portare un fiore.
Una morte non vana poichè Grassi è diventato il simbolo della ribellione al pizzo e pochi mesi dopo la sua morte è stato  varato il decreto che porta alla legge anti-racket 172, con l'istituzione di un fondo di solidarietà per le vittime di estorsione.
E Addiopizzo e la famiglia dell’imprenditore alle ore 18 presenteranno  “Associazione Parco Libero” e “Workshop internazionale di progettazione” sul parco “Libero Grassi”.Intanto questa mattina è stato firmato un protocollo tra il Comune di Palermo e l'associazione che porta il nome dell'imprenditore ucciso il tutto accompagnato da un logo di presentazione.

"L’obiettivo ha sottolineato Alice Grassi-è quello di dotare la città di Palermo di un parco multifunzionale attento alle tematiche ambientali e alle esigenze del territorio, attraverso la progettazione ad opera di esperti di fama internazionale e soprattutto con il coinvolgimento delle nuove generazioni formate dalle nostre Università. Quell'area intitolata a mio padre (avvenuta nel 2013),  non è stata mai consegnata alla cittadinanza.L'anno scorso dopo le analisi abbiamo scoperto che l'are va bonificata e il nostro sogno è che mentre ciò avvenga riusciamo a sviluppare questo progetto esecutivo di un parco multifunzionale.
Sarà partner dell’Associazione la I-asla, società scientifica di architettura del paesaggio, che raccoglie docenti e studenti universitari della materia.Noi
Per la redazione del progetto ci sarà una collaborazione tra l’associazione Parco Libero e il Comune di Palermo affinché si possa operare in perfetta sintonia con quanto già deliberato per la bonifica dell’area e per il prosieguo delle opere.
Desideriamo che il parco sia un’occasione di crescita cittadina in tutte le sue fasi: dalla progettazione partecipata alla futura gestione tramite associazioni culturali e sportive.
Un parco multifunzionale, aperto a tutti, che rappresenti quell’idea di cittadinanza attiva in cui fino all’ultimo ha creduto Libero ".

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