Disinnescata la bomba della Seconda guerra mondiale

In azione il 4'Reggimento Genio Guastatori della Brigata Meccanizzata
Aosta- Foto di Angelo Modesto
E' iniziata poco dopo le sei del mattino e terminata nel primo pomeriggio l'operazione di disinnesco dell' ordigno risalente alla Seconda guerra mondiale. La spoletta è stata fatta esplodere con le dovute cautele al porto  mentre l'interno della bomba con il tritolo è stata  portata fuori città  in cava a Torretta dove  è stata definitivamente distrutta. In particolare si è trattato di una bomba di 600 libre con ben 118 chili di esplosivo, con una grande potenza, come ha spiegato il maggiore Daniele Piazza, in grado di far esplodere anche  dei bunker.
La zona off- limits, ovvero quella  rossa ha riguardato l'area  del porto, quella gialla invece era quella a monte di via Crispi. 

Le operazioni di disinnesco sono state curate dal 4' Reggimento  Genio guastatori dell'esercito della Brigata Meccanizzata Aosta.
Sono stati previsti centri  dal Comune per le settemila famiglie che hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni. Svuotate 63 strade per un raggio di 400 metri dal punto in cui la bomba era stata individuata nei giorni scorsi .
Foto di Angelo Modesto
Ben 500 le persone che hanno usufruito dei mezzi messi a disposizione dell'Amat ed accompagnate al punto di raccolta all'interno dello stadio "Renzo Barbera", mentre una ventina di persone con disabilità sono state accompagnate presso il secondo punto di raccolta al Pala Uditore. Nessuna persona è stata accompagnata al Pala Oreto o in maniera autonoma e per questo la struttura è rimasta chiusa.
La bomba di 600 libre trovata al porto -Foto di Angelo Modesto
Oltre che con l'esercito e le Forze dell'ordine, l'intera operazione si è svolta con l'ausilio di volontari e della protezione civile, circa 180 quelli in forza al Comune di Palermo. All'interno della zona rossa sono rimasti tre gruppi di forza dell'ordine in funzione di servizio antisciacallaggio.
Tutte le operazioni di disinnesco sono state gestite dal prefetto Forlani insieme agli altri componenti del centro di coordinamento dei soccorsi.

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