Convenzione dei diritti nel Mediterraneo 80 delegati di 20 Paesi tra rappresentanti di associazioni, enti locali, personalità della cultura e del terzo settore

Ai Cantieri Culturali di Palermo il 19 marzo dalle ore 9 per la firma del documento. Scopo: ridare centralità all’identità Mediterranea e fare del Mare Nostrum, uno spazio di umanità e di democrazia partecipata. Palermo ospiterà dal 18 al 19 marzo ottanta tra rappresentanti di associazioni, enti locali, personalità del mondo della cultura, delle istituzioni e del Terzo settore di 20 diversi Paesi del Mediterraneo per la firma della Convenzione dei diritti nel Mediterraneo: una carta elaborata dal basso - frutto di un anno e mezzo di lavoro e 14 tavoli tematici - che sancisce un PATTO tra i cittadini di questi Paesi per la creazione di una Rete permanente di confronto e collaborazione in grado di “ridare centralità all’identità mediterranea” e farne uno “spazio creatore di umanità e di democrazia partecipata”.
Un documento di valori condivisi ma anche uno strumento operativo per avviare azioni comuni sul fronte dell’accoglienza, dell’utilizzo dei beni comuni e della sostenibilità, sul rispetto dei diritti umani, della parità di genere e sulla libertà di informazione.
Ideato dall’associazione “Un’altra storia” fondata da Rita Borsellino, il progetto vede in prima fila il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e la Città metropolitana di Palermo, il "Forum italo tunisino" e l’Associazione internazionale "Agorà degli abitanti della terra”.Attorno all’idea si sono ritrovati poi altri sindaci di Sicilia e Sardegna, numerosi attori del Terzo settore e personalità della cultura e dell’associazionismo di venti Paesi: Israele, Palestina, Libia, Turchia, Libano, Spagna, Bosnia, Francia, Malta, Grecia, Iraq, Siria, Marocco, Egitto, Tunisia, Algeria, Albania, Macedonia, Kurdistan, Italia. 
Dopo la Carta di Palermo del 2015 che da qui afferma il diritto alla libera mobilità delle persone, la firma della Convenzione dei diritti del Mediterraneo rappresenta un nuovo passo importante per la costruzione di un Mediterraneo di Pace, in un momento di grandi tensioni internazionali. Teatro della firma della Convenzione il 19 marzo a partire dalle ore 9, sarà il Cinema De Seta all’interno dei Cantieri Culturali alla Zisa. Un incontro aperto alla stampa e durante il quale tutti i firmatari avranno modo di intervenire presentandosi brevemente. La Convenzione tradotta in tre lingue – italiano, francese e arabo - sarà firmata dai primi ottanta sottoscrittori per essere poi diffusa anche ad altre organizzazioni.
Tra gli enti locali firmatari del documento con i loro sindaci ci sono i Comuni di Siracusa, Ferla (Sr), Caltagirone (Ct), Monterosso Almo (Rg), Pozzallo (Rg), Favara (Ag), Santo Stefano di Quisquina (Ag), Mazara del Vallo (Tp), Troina (En), Stintino (SS), e il vicesindaco di Reggio Calabria.
“Riscoprire la Mediterraneità – sottolineano Alfio Foti ed Emanuele Villa, rispettivamente coordinatore e presidente di Un’altra storia - cioè la capacità di interazione e scambio, cooperazione e solidarietà, è più che mai una priorità, oggi. Significa tutelare i diritti di ogni soggettività e di ogni popolo in un contesto di pace e ridare centralità ai Beni Comuni garantendone la proprietà collettiva”.
"Palermo si conferma città dell'accoglienza e del rispetto dei diritti umani – dice il sindaco del Comune e della Città metropolitana di Palermo Leoluca Orlando – Questa Convenzione è un’iniziativa inedita perché pur essendo sostenuta da tante città, proviene dalla società civile di 20 Paesi bagnati dal Mediterraneo. È la prosecuzione di un percorso che contraddistingue a livello internazionale, ormai da anni, la nostra città. Un ulteriore impegno per fare in modo che il Mediterraneo non sia più un mare di morte ma un continente liquido che unisce i popoli. Credo sia questo il senso profondo di un documento condiviso da tantissimi paesi, associazioni e sindaci, uniti per raggiungere un unico obiettivo: costruire insieme un Mediterraneo di pace”.

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