"Riappropriamoci della nostra vocazione originaria. È questa la vocazione della Chiesa – una Chiesa giovane all’altezza di questo nostro tempo – che viene costantemente generata e «consacrata all’amore del Padre» (Preconio Pasquale) dal Triduo pasquale, dalla Pasqua di risurrezione. Guardare il mondo attraverso le feritoie delle ferite del Risorto è la gioia e la responsabilità di noi discepoli. Intercettare nella nostra carne le attuali ferite sanguinanti del mondo, sentire nelle nostre viscere le sue contraddizioni, senza mai rinunciare ad unirci all’Exultet della Terra, a interpretare coralmente il sogno del mondo della vittoria della Luce sulle tenebre, dove la violenza e la guerra, le lacrime e il lutto siano aboliti per sempre".Invece durante la veglia pasquale, di ieri sera, ha battezzato sei donne straniere preparate dall'ufficio diocesano per i neocatecumeni. Era presente anche il missionario laico Biagio Conte con la sua comunità.
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Omelia di Pasqua in cattedrale. L'arcivescovo Lorefice: "L'amore sia resurrezione dal male della guerra"
"Riappropriamoci della nostra vocazione originaria. È questa la vocazione della Chiesa – una Chiesa giovane all’altezza di questo nostro tempo – che viene costantemente generata e «consacrata all’amore del Padre» (Preconio Pasquale) dal Triduo pasquale, dalla Pasqua di risurrezione. Guardare il mondo attraverso le feritoie delle ferite del Risorto è la gioia e la responsabilità di noi discepoli. Intercettare nella nostra carne le attuali ferite sanguinanti del mondo, sentire nelle nostre viscere le sue contraddizioni, senza mai rinunciare ad unirci all’Exultet della Terra, a interpretare coralmente il sogno del mondo della vittoria della Luce sulle tenebre, dove la violenza e la guerra, le lacrime e il lutto siano aboliti per sempre".Invece durante la veglia pasquale, di ieri sera, ha battezzato sei donne straniere preparate dall'ufficio diocesano per i neocatecumeni. Era presente anche il missionario laico Biagio Conte con la sua comunità.
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