Omelia di Pasqua in cattedrale. L'arcivescovo Lorefice: "L'amore sia resurrezione dal male della guerra"


L'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice ha celebrato la messa pasquale in una Cattedrale affollata di fedeli e alla presenza anche del sindaco Orlando.E nell'omelia non poteva mancare un aperto riferimento a quanto sta accadendo in Ucraina e quanto la guerra porti sofferenza e morti."Il travaglio della storia di ieri e di oggi, il macigno dell’odierna vicenda umana bloccata ancora al secolo passato con la sua terza guerra mondiale a pezzi sotto casa nostra, in Ucraina, e in altri angoli della Terra, converge e riparte dal sepolcro vuoto, dal Crocifisso risorto. Dall’Amore che vince ogni forma di male. Finanche la morte. Dall’Amore che riconsegna l’intera storia umana al giardino fecondo della Nuova Creazione dopo la desolazione del suolo arido provocato dell’orgoglio umano sollecitato dal grande seduttore di ogni tempo . Dal subdolo divisore che, privandoci della memoria della croce di Cristo, dell’albero della Vita, vuole sottomettere l’ordine mondiale e le nostre giornate umane ed ecclesiali alla menzogna del potere e della guerra fratricida, della divisione e del sospetto; il tentatore che istiga a edificare ancora Babele piuttosto che la ‘casa comune’ Terra sulla roccia della fraternità universale e dell’amicizia sociale, della pace e dell’inclusione, della legalità e della giustizia, del perdono e della riconciliazione.Con la Pasqua di Gesù, da quel sepolcro spalancato, da quel cenacolo ‘riaperto’ alla città dalla potenza della risurrezione di Gesù, nasce e riparte continuamente la Chiesa, ‘ritaglio del Regno’, ‘villaggio dell’uomo’ in cui sperare insieme a tutti".Poi l'arcivescovo ha parlato del valore dell'amore e della vocazione originaria e affinche la luce vinca sulle tenebre e la violenza e la guerra scompaiano. 
"Riappropriamoci della nostra vocazione originaria. È questa la vocazione della Chiesa – una Chiesa giovane all’altezza di questo nostro tempo – che viene costantemente generata e «consacrata all’amore del Padre» (Preconio Pasquale) dal Triduo pasquale, dalla Pasqua di risurrezione. Guardare il mondo attraverso le feritoie delle ferite del Risorto è la gioia e la responsabilità di noi discepoli. Intercettare nella nostra carne le attuali ferite sanguinanti del mondo, sentire nelle nostre viscere le sue contraddizioni, senza mai rinunciare ad unirci all’Exultet della Terra, a interpretare coralmente il sogno del mondo della vittoria della Luce sulle tenebre, dove la violenza e la guerra, le lacrime e il lutto siano aboliti per sempre".Invece durante la veglia pasquale, di ieri sera, ha battezzato sei donne straniere preparate dall'ufficio diocesano per i neocatecumeni. Era presente anche il missionario laico Biagio Conte con la sua comunità.

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