Un metodo di studio e di lavoro multidisciplinare per un obiettivo condiviso, quello dello sviluppo sostenibile: a partire da questa consapevolezza, le voci di molteplici esperti si sono alternate nel corso del Simposio Interazioni Sostenibili, in programma al Teatro Santa Cecilia di Palermo il 2 maggio, a cura della Fondazione SOStain Sicilia.
SOStain è il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura in Sicilia, prima regione in Italia per area agricola dedicata alla produzione biologica, promosso dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia.
Il Simposio si è articolato attraverso un confronto variegato, a cui hanno partecipato molti esponenti del mondo accademico, ma anche protagonisti del tessuto produttivo, fino ad arrivare al punto di vista del consumatore, da cui è emersa l’importanza della sinergia, nell’ottica di una logica consapevole determinata dal valore ambientale.
In particolare, il settore vitivinicolo siciliano rappresenta un unicum nel suo genere: da anni è impegnato nella promozione di uno sviluppo sostenibile che sappia valorizzare, accrescere e preservare il patrimonio naturalistico ed enologico dell'isola, sviluppando un protocollo integrato di sostenibilità che nasce dal basso, dalle esigenze dei produttori e per i produttori. Un settore dunque, che si fa promotore di buone pratiche a favore dell’ecosistema e della cultura dello sviluppo sostenibile, con una prospettiva nazionale e internazionale, a partire dalla Sicilia.
“Sono felice per l’entusiasmo con cui ben 20 relatori, provenienti da settori diversi, hanno condiviso le loro esperienze e competenze a questo primo Simposio organizzato dalla Fondazione SOStain Sicilia. - sottolinea il presidente Alberto Tasca - Questo dimostra che la sostenibilità è un metodo di studio e di lavoro multidisciplinare, che non può prescindere da una ricerca di soluzioni che tengano in considerazione contemporaneamente i bisogni sociali, economici e ambientali. Abbiamo assistito oggi a un bellissimo momento di aggregazione, durante il quale abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci su temi diversi, facendo sistema e avendo tutti un unico obiettivo: il Bene Comune. Sono contento che questa sorta di rivoluzione culturale, basata sul ‘noi' piuttosto che sull’‘io’ sia partita proprio dalla Sicilia del vino. Sono convinto che questo modo di lavorare e questo approccio alla sostenibilità sia il giusto modo per disegnare il ‘nuovo futuro’”.
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