Cittadinanza onoraria di Palermo all'ex questore Cortese. Associazioni e commercianti il 4 ottobre organizzano una festa sul Cassaro

di Ambra Drago
Il dirigente generale della Polizia e il già questore di Palermo, Renato Cortese il 4 ottobre riceverà la cittadinanza onoraria del Comune del capoluogo siciliano. Due anni fa, il 21 ottobre aveva lasciato la città salutando con una lettera. Quest'ultima iniziava così "E' arrivato il momento di andare, di partire di lasciarti...con il cuore spezzato vado via da una città che mi ha accolto con affetto, che mi ha visto crescere e invecchiare, che mi ha visto soffrire e gioire e che con me ha sofferto e gioito. Ed io ho visto una Palermo distrutta schiacciata e disorientata dalla ferocia e dalla barbarie della mafia e ho lottato con lei e per lei...". E Palermo tutto questo non lo ha dimenticato. Infatti dopo la consegna della cittadinanza onoraria, ci sarà una festa organizzata in via Matteo Bonello per le ore 17 (nell'area pedonale a pochi passi dalla Cattedrale e dalla Questura) per omaggiare e salutare il neo cittadino.
Renato Cortese era stato costretto a lasciare l'incarico di Questore per "ragioni di opportunità" dopo la condanna in primo grado emessa dalla Corte d'Assise di Perugia per il presunto rapimento di Alma Shalabajeva moglie del dissidente Kazaco e ricercato 
Äblyazov fatto risalente al 2013 quando Cortese era alla guida della Squadra Mobile di Roma). Il 9 giugno di quest'anno finalmente è arrivata l'assoluzione con formula piena in secondo grado per il Dirigente della Polizia di Stato. E Palermo ha saputo attendere. Una festa quindi per il ritorno in città da "palermitano", contraccambiando tutta l'attenzione e l'impegno che Cortese ha messo in tutti gli anni che da poliziotto prima e Dirigente poi, è stato in Sicilia. Entrato nei ranghi della Polizia ad agosto del 1992 come primo incarico è arrivato all'ufficio Volanti della Questura, via via ( con le sue doti di abile investigatore) è entrato a far parte della squadra Catturandi. Quegli uomini ottennero risultati fondamentali per il contrasto alla mafia, catturarono Aglieri, Spatuzza, nel 1996 Giovanni e Vincenzo Brusca. E poi nel 2006 da Capo della Catturandi, Cortese insieme al mitico "Gruppo Duomo" dopo otto anni di indagini, misero le manette a Bernardo Provenzano, capo indiscusso della mafia e latitante da ben 43 anni. Poi il ritorno da Questore nel marzo 2017 in una città diversa, diventata Capitale della Cultura nel 2018, nella quale si e trovato ad affrontare anche il periodo della pandemia (questa volta la lotta era verso un nemico sconosciuto e subdolo con la relativa fase del lockdown ). Accanto all'incessante lavoro  in tema di sicurezza e ordine pubblico, al contrasto alla mafia e ai fenomeni di microcriminalità, Renato Cortese ha intessuto un rapporto con il territorio, soprattutto con i giovani. Cercando di realizzare il più possibile quel concetto di polizia di prossimità e di vicinanza alla gente. Ecco che alla festa del 4 pomeriggio, coordinata dall'associazione Cassaro Alto guidata dal presidente Giovanna Analdi, si sono uniti i Danissini con Frà Mauro Billetta e le scuole (come Istituto Professionale di Stato Pietro Piazza e l'Istituto Magistrale Statale, il Regina Margherita). Hanno aderito subito all'evento anche la Fondazione Federico II, Confcommercio e l'associazione QS15. Partecipazione anche dall' International Inner Wheel Distretto 211 Italia Club Palermo Normanna e il Pool Antiviolenza e per la Legalità e ancora il Parco del Sole. Ognuno ha voluto esserci con il proprio entusiasmo e il proprio apporto. Ecco partecipare tutti insieme il "Bar Tabacchi Federico II", il bar "Marocco", il "Caffè Kaleido", "I Cucci" e la gelateria "Cappadonia" tutte attività che insistono lungo via Vittorio Emanuele che per anni è stata la via di "casa" di Renato Cortese. A quello che vuole essere un momento di gioia e condivisione si è unito anche il maestro Cappello con la sua creatività nel campo della pasticceria. Grande adesione e entusiasmo intorno a questo riconoscimento per uno degli investigatori che ha fatto la storia del contrasto alla criminalità organizzata in Sicilia e nel Paese.

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