Mostra/studio ideata e curata da Sabrina Gianforte "Mani innamorate" Monsù di Sicilia - Storie e racconti sulla figura del cuoco più ricercato dei tempi

Palazzo Comitini Sala delle Armi , Via Maqueda ore 15,00 -18,45 Mostra/studio ideata e curata da Sabrina Gianforte "Mani innamorate" Monsù di Sicilia - Storie e racconti sulla figura del cuoco più ricercato dei tempi. Con il patrocinio di Città Metropolitana, dal 28 Gennaio al 3 Febbraio a Palazzo Comitini, in Sala delle Armi, saranno esposti alcuni panelli descrittivi della vita del Monsù Mario Lo Menzo . Nel regno delle due Sicilie, il titolo di Monsù appellativo usato per distinguere i cuochi dei casati nobiliari. Deriva dalla fusione di "Monsieur le chef" ovvero Maestro di cucina ... E' in corso uno studio sui Monsù di Sicilia, a cura dell'enogastronoma Sabrina Gianforte. Vi presentiamo, la mostra/studio "Mani innamorate" Monsù di Sicilia - Storie e racconti sulla figura del cuoco più ricercata dei tempi. L'ultimo Monsù, famoso nel mondo, Mario Lo Menzo, uomo distinto e gentile, curioso e amabile. La sua carriera si è svolta tra Palermo e Regaleali a Valledolmo, presso Villa Tasca dei Conti D'Almerita. Tra gli l’aspetti etno-enogastronomico si raccontano le gesta dell’Ultimo Monsù di Sicilia Mario Lo Menzo e degli altri monsù di Sicilia di cui ci sono differenti fonti letterarie e fonti orali di cui si ricorda Monsù Gaston nel gattopardo, Monsù Tore Patera di Bagheria, Francesco Paolo Cascino che ha prestato servizio per diverse famiglie tra cui I Florio. Le loro opere e creazioni gastronomiche, sono oggetto di studio per scoprirne le innate abilità di un talento unico e raro. La mostra itinerante e completa, che mira a mettere in evidenza altri racconti sui Monsù di Sicilia affinché non rimanga, una figura letteraria già inserita dai grandi scrittori come Tomasi di Lampedusa con il Gattopardo, De Roberto con i Viceré, Montemaggiore con Settebello ed altri scrittori Sicliani, ma arrivi al grande pubblico come testimonianza vera e viva di un vissuto legato ad altri stili di vita e abitudini alimentari. Ci racconta la Gianforte: ” Il Monsù Lo Menzo aveva accesso a derrate alimentari di prima qualità, raffreddavano i cibi con la neve delle Madonie e la paglia, non esistevano tutte le attrezzature moderne. Il loro talento si caratterizza per avere sviluppato una nuova combinazione di sapori unendo gli ingredienti della cucina Francese più delicati, ai sapori mediterranei più decisi, oltre alla manualità si creavano ogni decorazione del piatto ed erano commestibili e in fine va attribuito merito alla visione creatività che sviluppano con ogni singolo ingrediente”. La mostra/studio continua nel 2023 con altre iniziative legate alla valorizzazione degli attrattori turistici, antropologici, culturali ed economici per valorizzare i territorio e i patrimonio materiali e immateriali. Gli eventi sono realizzati in collaborazione con AIG, rete internazionale per la diffusione delle identità enogastronomiche L'Accademia Italiana di Gastronomia e Gastrosofia con i suoi fondatori Alex Ravelli Sorini E Susanna Cutini, collegata all’ università telematica San Raffaele di Roma .

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