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Per molti è rimasto il sindaco per altri è "U' Professore" di certo Leoluca Orlando ha attraversato la vita politica di Palermo. Eletto a guidare la città nel 1985 lo ha fatto, con qualche breve interruzione sino a giugno 2022. E chi pensava che in questo anno avesse appeso le scarpe al chiodo (come si dice nel gergo calcistico) si è sbagliato di gran lunga. E ecco che riappare sul palco del cinema Rouge et Noir di Palermo non per presentare una "creatura politica" bensì una fatica letteraria. Stiamo parlando del libro "Enigma Palermo" edito (Rizzoli), scritto con la giornalista Constanze Reuscher.
E la prima uscita non poteva che avvenire a Palermo. Una sala stracolma per una kermesse davvero interessante. La presentazione dell'evento è stata affidata al Caporedattore della Rai Sicilia, Rino Cascio e che ha visto tra gli ospiti sul palco anche Pif. Il lungo pomeriggio non si poteva che aprire con la domanda di rito, ovvero se in vista delle prossime europee Orlando sia pronto a candidarsi. La risposta, seppur parte da lontano, lascia uno spiraglio aperto e contestualmente porta con se anche un'analisi su quanto in questo momento accade in casa Pd. "Io ho l'esperienza parlamentare e sono anche candidabile. Vorrei costruire un'alternativa alla destra. Se vuoi fare veramente una proposta, sottolinea Leoluca Orlando- devi fare opposizione a questo Governo. Io ho consensi e non correnti. La mia è una sfida, una provocazione. Poi non so se mi candiderò. Certo in questo stato al Pd non gli do più di due anni. La Schlein deve liberarsi dei capi corrente". Poi la palla passa alla coautrice del libro Constanze Reuscher alla quale viene chiesto come mai Orlando riscuota un consenso molto ampio fuori dalla nostra terra. La giornalista senza esitazione spiega cosa affascina gli stranieri di Orlando. " Ribadendo che Orlando ha successo anche nella sua terra altrimenti non avrebbe fatto per tanti anni il sindaco. Ebbene come ho scritto in questo libro, Luca ha fatto anche i suoi errori politici ma il suo punto forte è stato da sempre la coerenza con i suoi obiettivi". E tra i momenti politici più complessi non poteva non esser ricordato il fatidico 2019 con una lettera di dimissioni in mano mai consegnata." E' vero, esordisce Orlando, negli ultimi anni del mio mandato molti consiglieri comunali della mia maggioranza mi hanno abbandonato, ero pronto a dimettermi in quell'anno con tanto di lettera già scritta, ma poi è arrivata la pandemia e ho fatto quello che ritenevo fosse la cosa migliore per la mia città”. Palermo, che come è indicato nel titolo è enigmatica. "E’ una città piena di contraddizioni – sottolinea l’ex primo cittadino – aristocratica e popolare, pulita e sporca, rumorosa e silenziosa, arcaica e moderna, vecchia e giovane. Queste contraddizioni sono alimentate da tante zone grigie e lo scopo di questo libro è ridurne gli spazi: in questa città la zona grigia è stata sempre alimentata dalla paura e da meschini interessi”.
Poi aggiunge che dal 1985 al 2022 la strada è stata lunga ma di una cosa si è reso sin da subito conto l'ex sindaco: "Quando ho iniziato a fare il sindaco ho capito che ogni uomo delle istituzioni era isolato nel proprio palazzo: lo ero io, lo era Falcone, lo era il cardinale Pappalardo e lo era Libero Grassi. Per i mafiosi era anomalo vedere uno con la fascia da sindaco a chiederne la condanna e non a cena con loro: cominciò a esserci una sensazione generale che tutto stesse cambiando". La vita politica di Orlando si è incrociata anche con due fatti di cronaca terribili ovvero la Strage di Capaci e 57 giorni dopo quella di via D'Amelio. E da poco Lucia Borsellino accompagnata dal marito nonchè l'avvocato Trizzino è stata ascoltata dalla Commissione parlamentare nazionale antimafia portando alla luce innumerevoli situazioni. "La ferita del 1992, con gli eccidi di Capaci e via D’Amelio, è tuttora aperta, drammaticamente attuale nella misura in cui “si pensa a cosa hanno dichiarato in questi giorni i legali e i familiari di Paolo Borsellino sulla difficoltà nel trovare verità e giustizia per le stragi e sulle condizioni in cui versava la procura di Palermo, dove era impossibile svolgere il proprio lavoro senza essere ostacolati” Nel corso della presentazione è stato ricordato il decennale della Strage in mare avvenuta a largo di Lampedusa dove sono morte 368 persone tra uomini, donne e bambini. Il tema dell'immigrazione è presenta anche all'interno del libro. “Stiamo assistendo a un cambiamento del clima culturale nel nostro paese – afferma Orlando, – c’è una sistematica violazione da parte del governo Meloni dei diritti di coloro che disperatamente cercano di venire nel nostro paese per sopravvivere. Le recenti decisioni dei magistrati sono una conferma del cambio di paradigma: troppe volte il diritto è in contrasto con i diritti, ma per fortuna abbiamo Corte costituzionale, Corte di giustizia europea e Costituzione”. Infine in una pagina del libro viene delineata una qualità da molti riconosciuta ovvero quella vicinanza e quella presenza in mezzo alla gente. “Io, di mio, credo di essere rimasto me stesso, un uomo pieno di difetti, ma sempre vicino ai cittadini. I palermitani avevano un sindaco che potevano incontrare, abbracciare, avvicinare fisicamente, sempre. Il mio ufficio è stato sempre aperto a tutti, Il portone del palazzo monumentale sempre spalancato” . Un percorso politico, personale che inevitabilmente negli anni si è intrecciato con il destino di questa città e una passione politica che è ancora latente e non si è affievolita sicuri che l'ex sindaco è pronto a riservare sempre delle sorprese.
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