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Gli autori Roberto Puglisi e Alessandra Turrisi |
Presentato nella Cattedrale di Palermo il libro "Ti posso chiamare Fratello?" che racconta la storia Biagio Conte, missionario di Speranza e Carità scomparso dopo aver combattuto una malattia il 12 gennaio 2023.
Una storia che hanno subito raccontato all'immensa platea gli autori Alessandra Turrisi e Roberto Puglisi entrambi giornalisti, che non vuole essere memoria bensì attualità. Una riflessione come ha detto lo stesso Puglisi su cosa noi possiamo fare oggi che Biagio Conte a distanza di un anno non c'è più. La prefazione del libro è stata curata dall'arcivescovo di Palermo Lorefice che ha partecipato alla presentazione regalando proprio la lettura di quanto scritto.
Poi ai cronisti ha aggiunto: "Biagio Conte ha attraversato le nostre vite e anche stasera avremo l'opportunità di sentirlo in mezzo a noi. D'altra parte il libro che viene presentato non è solo una cronaca di vita ma è un testo che ci può aiutare a recepire ciò che lui ci dice. E ciò che ci trasmette è una bella notizia, ecco perchè sono convinto che la sua vita sia una nuova pagina di Vangelo che cresce e deve continuare a crescere in mezzo a noi". Un carisma spirituale quello di fratel Biagio messo in evidenza anche dei rappresentanti della casa editrice San Paolo. Un esempio autentico di fede e speranza circolino nel mondo ecco che la storia di Fratel Biagio dev'essere conosciuta da tutta Italia.
E ciò che è avvenuto anche in questa serata fredda e piovosa. Presenti in Cattedrale anche una scuola media di Rodengo Saiano Brescia che si trova in città per sviluppare un lavoro sulla legalità come ha sottolineato Suor Fernanda Di Monte giornalista e coordinatrice delle Librerie Paoline di Palermo che ha moderato l'incontro. Un momento emozionante è stato vissuto dalla platea quando è stato invitato a prender la parola Don Pino Vitrano a lui spetta l'eredità di portare avanti la "Missione speranza e Carità" sul solco della forza, della passione, della fede di Fratel Biagio.
Lui che lottava per gli ultimi e che aveva lasciato una vita agiata per dedicarsi a chi soffre iniziando proprio dai portici della Stazione Centrale di Palermo come ricorda Don Pino Vitrano. "Ricordo un aneddoto. Nei primi mesi quando inizia il suo lavoro in Stazione va da Fra Tommaso che lo ascolta e allo stesso tempo l'invita a recitare sempre il Rosario perchè tutto quello che costruisci si indebolisce in poco tempo. Quando eravamo nella Missione avevamo l'orario per recitare i Vespri e i primi tempi lavoravamo e ci dedicavamo agli altri senza sosta, senza orari, di notte. Una sera eravamo stanchissimi e verso mezzanotte eravamo davanti la chiesa a sonnecchiare all'improvviso sento la sua voce che dice: "Don Pino il Rosario lo abbiamo detto?" e subito lo recitammo. Lui quando avvertiva qualcosa che doveva entrare dentro la sua vita non mollava. No tergiversava mai e li si vedeva la tempra in quell'uomo di Dio che si andava formando". E la capacità di questo uomo è stata ancor oggi quella di radunare una comunità grandi, bambini, credenti, laici chi comunque aveva avuto modo di incrociare quegli occhi azzurri indimenticabili . "Io e Roberto abbiamo seguito per tutta la nostra vita professionale le sorti di Fratel Biagio e della Missione e dunque era importante per noi ricostruire le tappe di questa vicenda umana che Palermo ha avuto il privilegio di conoscere e di vivere pienamente. A un anno dalla sua scomparsa, continua Alessandra Turrisi, abbiamo deciso che poteva essere il modo di farlo conoscere a chi non lo ha conosciuto, a chi non lo ha conosciuto sino in fondo e a chi non ha capito veramente la sua forza. Lui ci ha lasciato un grande insegnamento, conclude Alessandra Turrisi, di prendersi cura dei più deboli, di dare una seconda possibilità a chi soffre a chi è nella disperazione. Ci abbiamo lavorato a questo testo quasi un anno. Un'emozione vedere questa Cattedrale piena ci sono amici di Biagio, amici e nostri colleghi giornalisti, persone che magari ne hanno solo sentito parlare ma hanno voluto partecipare. Biagio unisce".
Diversi passi del libro sono stati letti dall'attrice palermitana Stefania Blandeburgo. I giornalisti hanno rinunciato al compenso derivante dal diritto d'autore per devolverli alla "Missione Speranza e Carità.
Presenti le sorelle di Biagio Conte, il cardinale Paolo Romeo, tantissimi vescovi.
Presenti le sorelle di Biagio Conte, il cardinale Paolo Romeo, tantissimi vescovi.
E ancora il Primo Dirigente e Comandante del 4° Reparto Volo della Polizia di Stato, Antonio Molinaro, il pilota di droni esperto Fabio Melchiore, rappresentanti del mondo politico l'assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità Alessandro Aricò, presente l'ex assessore della giunta Musumeci, Totò Cordaro , l'assessore comunale all'innovazione, politiche migratorie e rapporti con le confessioni religiose Antonella Tirrito e il consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli che di recente ha aderito al al Gruppo Consiliare Lavoriamo per Palermo. E poi tanti cittadini che hanno sentito la voglia di esserci e di conoscere la storia di questo missionario laico che ha combattuto battaglie non violente per garantire coloro che da tutti sono stati considerati gli ultimi. Il suo messaggio accompagna la vita di tutti coloro che vivono e si dedicano alla "Missione Speranza e Carità" nei cui cancelli si legge " Sbracciati e datti da fare" questo era Biagio Conte e questa è l'eredità che ha lasciato a questa città che non deve sentirsi smarrita perchè quegli occhi azzurri pieni di fede e di speranza continueranno ad accompagnarci.
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