Il 22 marzo 2024 si festeggia la giornata mondiale de ll'acqua, il tema principale è “Water for peace”, l'appello che lanciano Legambiente e Unhcr l'acqua un ponte verso la pace piuttosto che fonte di conflitto. Quando cerchiamo di contenere l'utilizzo dell'acqua, collaboriamo a rendere migliore il mondo, a trasmettere dei messaggi positivi al resto della società e soprattutto contribuiamo a limitare le conseguenze della siccità, i raccolti agricoli, il rischio di incendi e la salinazione delle falde acquifere, infatti in molte città è stato imposto il razionamento idrico agricolo e domestico. È bene sottolineare come esistono diversi tipi di siccità: siccità meteorologica, definita sulla base di un deficit di Precipitazioni, in rapporto ad una quantità “normale” o media calcolata su un periodo sufficientemente lungo (almeno 30 anni), e della durata del periodo secco (sequenza siccitosa); siccità agricola quando la riserva idrica nella parte del suolo interessata dalle radici è insufficiente a sostenere lo sviluppo delle colture e dei pascoli tra un evento piovoso e l’altro.
La risposta delle colture al deficit varia con il tipo e lo stadio fenologico; siccità idrologica causata da un’insufficiente ricarica delle falde, dei corsi d’acqua e dei bacini superficiali e si presenta con tempi più lunghi rispetto alle altre due; siccità socioeconomica, associata al rapporto domanda-offerta di beni associati con l’acqua.
Durante periodi siccitosi particolarmente intensi o lunghi possono verificarsi problemi di allocazione della risorsa idrica che non è sufficiente a garantire lo svolgimento delle normali attività economiche e l’uso civile. L'emergenza di siccità colpisce duramente l'Italia che si trova divisa in due, a differenziare il nord e il sud sono le temperature climatiche e le scarse quasi precipitazioni invernali che hanno messo a dura prova i fiumi, i laghi e le riserve idriche, creando una situazione difficile per l'approvvigionamento idrico di molte persone. Nell’Appenino l’assenza di neve si pensi porterà ad una stagione secca e senza acqua al sud, invece al nord le Alpi innevate sono sopra la media si potrebbero avere problemi di tenuta idrogeologica. Eppur e nel 2023 l’Italia era uno dei paesi con maggiori disponibilità di acqua, ma con i maggiori consumi di acqua potabile e per l’agricoltura. La Sicilia invece nel 2024 si dirige verso la crisi idrica anche per l'acqua potabile.
I dati dell’Istat riportano che nel 2022 l’acqua dispersa nelle reti comunali di distribuzione dell’acqua potabile soddisferebbe le esigenze idriche di 43,4 milioni di persone per un intero anno, l’Italia è terza in UE per il prelievo di acqua potabile per abitante, che le reti comunali di distribuzione erogano ogni giorno, per gli usi autorizzati, 214 litri di acqua potabile per abitante (36 litri in meno del 1999), che nel 2021, il 21,8% della spesa per la protezione dell’ambiente è destinato ai servizi di gestione delle acque reflue e che nel 2020, il 19,0% della superficie agricola utilizzata è irrigato.
Questo significa che dovremmo essere parsimoniosi ed affrontare la siccità con cautela, bisognerebbe investire su infrastrutture idriche e sulla manutenzione per evitare le dispersioni rendendo le risorse efficienti, inoltre, sarebbe efficace sostenere l’agricoltura sostenibile, come l’irrigazione controllata e misurata. È fondamentale che la società si impegni e collabori per salvaguardare quel che rimane e costruire del nuovo per garantire un futuro più sostenibile.
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