Corruzione e gare truccate nel settore sanitario. Indagati due imprenditori, due medici e un funzionario amministrativo

Mazzette in cambio del posizionamento di forniture sanitarie di due aziende specializzate e gare truccate all'interno di due ospedali cittadini. Così sono scatate una serie di misure cautelari ed interdittive a carico di due imprenditori attivi nel campo delle forniture sanitarie (S. G., di 56 anni, e S. C. di 52), di un funzionario amministrativo in servizio all'Ufficio gare di un'importante azienda ospedaliera della città (S. G., 61 anni), nonché di un chirurgo vascolare (T. F., 70 anni) e di un cardiologo (M. G., 50 anni), in servizio nella stessa struttura: sono tutti indagati per corruzione e turbata libertà degli incanti.
Ai primi quattro il gip ha deciso di applicare l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nonché un'interdittiva di un anno per gli imprenditori ela sospensione dal servizio per lo stesso periodo per i due medici e il funzionario. Inoltre a una delle ditte riconducibili ad S. G di 56 anni è stato applicato il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione sempre per un anno.Le indagini della Squadra Mobile – Sezione Anticorruzione hanno messo in luce attraverso numerosi monitoraggi telefonici, ambientali e telematici e con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno consentito di ricostruire gli accordi corruttivi stipulati dall’imprenditore S.G. di anni 56 con i due sanitari, al fine di addomesticarne l’esercizio delle funzioni, per orientare, cioè, la scelta dei prodotti sanitari da utilizzare presso le rispettive aziende ospedaliere, ricevendo, in cambio, somme di denaro.

Sono stati, quindi, documentati rapporti corruttivi intercorrenti tra il predetto imprenditore ed il funzionario S.G., incardinato nell’Ufficio Gare di una importante azienda sanitaria del capoluogo, al fine di turbare lo svolgimento di due procedure ad evidenza pubblica per forniture di materiale sanitario, bandite dal medesimo ente pubblico.

"Con riferimento a tale ultimo scenario di indagine, sottolineano in una nota della Questura di Palermo, le somme di denaro versate al funzionario S.G. apparivano riconnesse alla alterazione di una gara, aggiudicata poi alla ditta dei due imprenditori, anche grazie anche alla manipolazione dell’offerta da parte dell’imprenditrice S.C.; all’intermediazione verso altre articolazioni ospedaliere per evitare l’attivazione di rimedi contrattuali, a fronte di significativi inadempimenti da parte della citata ditta; alla veicolazione, infine, di informazioni privilegiate, per garantire un vantaggio competitivo della stessa ditta sulle concorrenti, in altra procedura di gara".

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