Campionato di calcio “Sport-Legalità 2012/2013”


Gol e pozzanghere al Velodromo Borsellino nel recupero tra 
Sezione Sportiva Antimafia e Ordine dei giornalisti di Sicilia: 4 a 2 il risultato finale di una gara dedicata alla memoria del giornalista Mario Francese In un campo ai limiti dell’impraticabilità, si è giocato stamattina al Velodromo Borsellino di Palermo il recupero della quarta giornata del torneo di calcio “Sport-Legalità 2012-13” in ricordo delle vittime di mafia. Ordine dei giornalisti e Sezione Sportiva Antimafia (tra le cui fila ha esordito il francese Dylan Froger, attualmente studente universitario a Palermo talento del settore giovanile del Le Havre formazione che milita nella serie B d’Oltralpe) hanno abbondantemente onorato la memoria del giornalista Mario Francese a cui l’incontro,finito col punteggio di 4 a 2 per la squadra dell’Antimafia, era dedicato. 
Francese inizia la carriera all'ANSA per passare successivamente al quotidiano "La Sicilia" di Catania. Nel 1958 viene assunto all'ufficio stampa dell'assessorato 
regionale ai Lavori Pubblici. Contemporaneamente inizia a collaborare con "Il Giornale di Sicilia" di Palermo dove, dieci anni dopo, lasciato l’ufficio stampa della Regione Siciliana, inizia a lavorare a tempo pieno occupandosi di cronaca giudiziaria. Il suo lavoro lo porta ad entrare in contatto con 
alcuni tra i più scottanti casi del fenomeno mafioso come la strage di Ciaculli, il processo ai corleonesi del 1969 a Bari e l'omicidio del colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo. Nelle sue inchieste Francese entra profondamente nell'analisi dell'organizzazione mafiosa, delle sue spaccature, delle famiglie e dei capi in special modo del Corleonese dove Luciano Leggio, meglio conosciuto come Liggio (dall'errore di trascrizione di un brigadiere) e Totò Riina spadroneggiavano. Francese fu un fervente sostenitore dell'ipotesi che quello del giornalista Cosimo Cristina, avvenuto il 5 maggio del 1960, fosse un assassinio di mafia e non un suicidio. «Immagino Cristina, Impastato, Spampinato, Francese, Rostagno, De Mauro, Fava e mio padre stesso, Beppe Alfano, in questa Italia» - ha dichiarato l’europarlamentare Sonia Alfano in occasione di una sua visita per commemorare i giornalisti vittime di mafia. «Con il loro apporto forse la storia avrebbe preso una piega diversa, forse oggi questa nazione sarebbe un posto migliore, grazie alla libertà delle loro penne. É per questo che la loro mancanza non si affievolisce negli anni». La sera del 26 gennaio 1979 Mario Francese viene assassinato a Palermo, davanti casa sua. Per il suo assassinio sono stati condannati: Totò Riina, Leoluca Bagarella (che sarebbe stato l'esecutore materiale del delitto), Raffaele Ganci, Francesco Madonia, Michele Greco e Bernardo Provenzano. Queste le motivazioni della condanna nella sentenza d'appello: «Il movente dell'omicidio Francese è sicuramente ricollegabile allo straordinario impegno civile con cui la vittima aveva compiuto un'approfondita ricostruzione delle più complesse e rilevanti vicende di mafia degli anni Settanta