Venne uccisa con ferocia


Il capo chino e gli occhi bagnati di lacrime. In una mano un fazzolettino di carta. Angela Rita Ricevuto piangeva ieri mentre il tenente dei carabinieri Michele Di Chiara, comandante del Nucleo operativo e radiomobile descriveva la scena del delitto. Ma quando ha iniziato ad illustrare lo stato in cui versava il corpo della figlia non ha retto ed ha chiesto di uscire dall'aula. Maria Anastasi è stata colpita alla testa con una zappa zavorra. Un arnese utilizzato nel settore edile. Il tenente ne ha mostrato una copia in aula. Quella usata per compiere il delitto non è stata ritrovata. Il corpo, ha spiegato
l'investigatore, presentava una ferita al capo lunga circa otto centimetri e profonda due. Dopo essere stata tramortita, è stata bruciata. Il corpo era quasi tutto carbonizzato, ha spiegato il tenente. 
Del delitto sono chiamati a rispondere il marito, Salvatore Savalli, e l' amante, Giovanna Purpura. I due, seduti accanto ai difensori, gli avvocati Giuseppe De Luca e Elisa Demma, non hanno mostrato alcuna emozione. La Purpura ha mostrato particolare interesse solo quando è stata mostrata la copia della pala. Sin dalle prime battute sembra però emergere, nitidamente, la sua figura. Di Chiara ha riferito che dopo due rapporti finiti male, aveva intrapreso una relazione con Mario Savalli, fratello di Salvatore. L'uomo si era anche separato dalla moglie. I due programmavano di andare a vivere inseme. Erano pure andati in Tribunale per l'affidamento dei figli della donna. Giovanna Purpura si trovava all'epoca presso una comunità. Ma poi sembra che abbia cambiato idea trasferendosi a casa di Salvatore Savalli. Una convivenza rivelatasi problematica. Maria Anastasi si lamentava del fatto che la Purpura si disinteressasse delle faccende domestiche. Non immaginava che quella donna, a prescindere da chi ha compiuto il delitto - i due amanti si accusano a vicenda - sarebbe stata la causa della fine del suo matrimonio. Il processo entrerà nel vivo il 18 aprile con l' audizione di Simona Savalli, figlia dell'imputato. Si tratta di una deposizione particolarmente importante. Fu lei a smentire il padre rivelando ai carabinieri che s'era allontanato quel pomeriggio insieme con la moglie facendo ritorno da solo. 
(Maurizio Macaluso La Sicilia)

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