Consiglio Provinciale Seduta del 20 maggio 2013

il Consiglio Provinciale ha doverosamente iniziato, con la precedente seduta consiliare del 16 u.s., la trattazione della proposta di delibera di approvazione del rendiconto per l’esercizio 2012. Nel corso della seduta precedente gli interventi dei Consiglieri intervenuti hanno evidenziato non pochi dubbi e perplessità su questo documento contabile dall’apparenza semplice se stigmatizziamo sul fatto che si tratta di approvare le entrate e le uscite dell’anno di riferimento. 
Si direbbe a questo punto un atto dovuto da parte dell’Organo Consiglio Provinciale, tanto che la proposta di deliberazione riporta la dizione: “approvazione”. 
A parere dell’ intervenuto, nella qualità di Presidente del Gruppo Consiliare PD, la questione presenta non pochi aspetti tecnici e politici di dubbia chiarezza e per i quali riproponiamo, nella seduta odierna, i dubbi già manifestati. 
Oggi non ci si può semplicemente soffermare ad analizzare quanto riportato nella proposta di deliberazione sul rendiconto per l’esercizio 2012 che, da solo, non spiegherebbe come si è potuti arrivare allo sforamento del patto di stabilità nell’esercizio in corso. 
Occorre, cari Consiglieri, ripercorrere quelli che furono i percorsi dell’amministrazione ex Turano, la cui filosofia amministrativa è iniziata con il suo insediamento: luglio 2008 e che via via, ha creato tutti i presupposti che lo dovevano portare a creare un bilancio di mandato portatore di un “benefit” personale, anticipato al 31 agosto 2012. 

Il tutto gli doveva consentire il raggiungimento di un percorso che doveva portarlo a ricoprire un nuovo incarico politico di prestigio, indipendentemente dal fatto che tale obiettivo avrebbe potuto avere pesanti 

conseguenze all’Ente e ai cittadini amministrati. 

Gli obiettivi sono stati centrati entrambi… . 

Infatti, l’ex Presidente della Provincia, da un lato ha conquistato un seggio a Palazzo d’Orleans dall’altro constatiamo che la Provincia di Trapani è avviata verso il dissesto finanziario, tenuto conto che, nel 2012, il Patto di stabilità è stato sforato di € 9.000.299, senza considerare che saranno riportate delle gravi conseguenze “ereditarie” per l’anno 2013. 

Volendo citarne alcune ci è obbligo innanzitutto riferirci ai tagli sui trasferimenti nazionali e regionali, oltre alle sanzioni previste dalla legge per il mancato raggiungimento dell’obbiettivo del rispetto del patto di stabilità. 

Le conseguenze sono già disastrose ed innumerevoli; alcune già toccate con mano sin dall’inizio dell’anno in corso che hanno visto la prima mannaia cadere sulla testa del personale precario al quale, per legge, non si potrà garantire l’integrazione contrattuale; al personale di ruolo a cui non potranno essere riconosciuti altri emolumenti aggiuntivi oltre allo stipendio, ecc… . 

Tutto questo non potrà che creare non pochi disservizi. 

Per non parlare della disastrosa situazione, cui ha portato la messa in liquidazione della società partecipata Megaservice (100% della Provincia), che abbiamo acquisito con la relazione del 6 maggio u.s. dai Commissari liquidatori dopo la presentazione di una richiesta di costituzione finanziaria all’Ente Provincia di € 4.000.000. a copertura delle ragioni del ceto creditorio, e naturalmente sempre in via provvisoria. 

Sig. Presidente del Consiglio Provinciale, così come anticipato nella seduta precedente, pur non avendo letto, fino ad allora, la relazione dei 

Commissari liquidatori della società Megaservice, del 6 maggio u.s., si rende inderogabile che gli stessi approfondiscano sulla massa passiva della società Megaservice in particolare sulle eventuali irregolarità contabili della gestione, nell’ottica del mancato controllo analogo che doveva essere messo in atto sin dal 2010, visto che la stessa Giunta aveva adottato un’apposita delibera e che sembra essere stato solo “uno specchietto per le allodole”. 

La relazione, inoltre, dovrebbe fare chiarezza come sia stato possibile che nel 2009 e 2010 la società abbia registrato una perdita netta; nel 2011 un utile e nel 2012 una perdita di circa € 4.000.000 quando, nel corso del 2012, la Provincia ha erogato circa € 4.000.000 alla stessa società. 

Tutto questo ci appare almeno incongruente, prendendo atto che gli stessi commissari segnalano “non convincenti” molti aspetti gestionali. 

Chiediamo che il nostro Collegio dei revisori con la solita onesta si adoperino per una più opportuna chiarezza su questi aspetti. 

A questa si aggiungono le situazioni delle altre partecipate, come Airgest, che presenta una perdita nell’anno 2012 di circa € 2.500.000 , essendo noi azionisti al 49% del capitale azionario che presenta un ripianamento del debito pari a circa € 1.300.000; segue la FuniErice con una perdita che pare si aggiri ad alcune centinaia di migliaia di euro; per non parlare della situazione poco chiara della Belice Ambiente che dichiara di vantare un credito nei confronti della Provincia (socio al 10%) di € 2.725.963; si aggiunge la situazione poco chiara del Consorzio ASI (in liquidazione) dal quale emerge, da una relazione presentata al Consiglio, una situazione creditoria nei confronti della Provincia di circa € 874.000. 

A queste si aggiungono i crediti di Agriturpesca, messa anch’essa già, in liquidazione, per circa € 170.000. e via via discorrendo altre cifre minori ma pur sempre di passività da ripianare. 

La dissennata gestione finanziaria, qua complessivamente evidenziata, è frutto di tutti i gli stratagemmi messi in atto a cominciare dalla famosa Cabina di regia – all’ufficio di staff, persino la modifica del Regolamento dei Servizi e degli Uffici, introducendo l’articolo 6 ter che faceva ruotare tutti coloro che maneggiavano direttamente o indirettamente denaro; in particolare a far ruotare l’economo, tranne poi, dopo i due anni, a lasciare tutto come era. 

Tutte azioni che avevano l’obiettivo di mettere sotto controllo tutta la gestione finanziaria dell’Ente non per guidarla al meglio; appare chiarolo scopo per raggiungere altro … . 

Sin dalla direzione politica nel periodo luglio 2008- agosto 2012 non sono mancati contributi e sponsorizzazioni “a pioggia”; incauto utilizzo dell’avanzo dell’amministrazione e non ultimo un “falso tesoretto” dato dai Residui che sono stati azzerati. 

Il Gruppo del Partito Democratico ha sempre osteggiato questa gestione ritenendola sin dall’inizio non provvida e responsabile, ma solamente indirizzata ad alimentare le clientele politiche; oggi tutto questo non è demagogia politica, ma trova il suo “specchio” nella risultante contabile dell’esercizio del rendiconto del 2012… . 

Tra l’altro abbiamo avuto modo di rappresentare, nel corso del dibattito politico, che l’approvazione del bilancio di previsione 2012 evidenziava, a nostro parere la non chiarezza ed attendibilità e, dopo averlo contestato, non trovare accolte le nostre contestazioni. 

A quel punto non abbiamo potuto fare altro che abbandonare la seduta non partecipando al voto finale . 

Successivamente alla approvazione, da parte della giunta, del PEG, abbiamo nelle sedute di luglio u.s., chiesto al Dirigente del settore finanziario di venire a riferire in Consiglio sulla situazione contabile – finanziaria dell’Ente, in particolare sul raggiungimento e verifica del Patto di stabilità. 

Ma al Consiglio non è pervenuta nessuna relazione né è venuta mai a riferire. 

A questo si aggiunge che la Giunta provinciale nella seduta del 30 agosto 2012 ha deliberato spese, per la maggior parte contributi di vario genere, per circa € 900.000, prosciugando finanche il Fondo di Riserva. 

Anche quest’ultima operazione, per la maggior parte dei Consiglieri, non rispettosa delle norme vigenti, è stata oggetto di trasmissione di appositi atti alla Corte dei Conti affinché ne potesse valutare la legittimità contabile-amministrativa, tutt’ora ancora in attesa di riscontro. 

Sig.ri Consiglieri, la cosa che ci stupisce è non avere avuto chiarito ancora oggi come si sia potuto determinare una tale situazione; ci riferiamo alla constatazione che ben tre mesi dopo l’approvazione del Bilancio di previsione 2012, ci viene comunicato, con una relazione di servizio a firma dei dirigenti Scalisi-Maggio-Candela, che la Provincia aveva già sforato il patto di stabilità di circa € 9.800.000 . 

I Revisori dei Conti, a pagina 16 della loro relazione segnalano che il Collegio, con nota prot. 105/212 del 31/10/2012, hanno chiesto di fornire apposita relazione circa l’andamento della gestione con riferimento al rispetto degli obiettivi programmatici del Patto di stabilità al fine di, eventualmente, poter rappresentare al Consiglio le opportune considerazioni in merito. 

La suddetta nota è rimasta inevasa per circa 6 mesi, e cioè fino alla redazione del parere reso! 

Riceviamo, nella seduta del 16 u.s., a firma del Dirigente Dott. Scalisi, una relazione che fa riferimento all’aspetto citato. 

Desideriamo che, a tal proposito il Collegio esprima le sue valutazioni. 

Così, anche, per quanto attiene alla verifica rapporti di debito e credito con società partecipate, la relazione su quanto chiesto dai revisori contabili precedentemente arriva in pari data ( 16 maggio u.s.); anche su questo desideriamo che si esprimano in Aula. 

Approvare oggi il conto consuntivo 2012, in mancanza di tutti questi chiarimenti, significherebbe mettere un “coperchio sulla pentola”. 

Sarebbe come dire: scusate ci siamo sbagliati, abbiamo alzato un polverone politico. 

No, Signor Presidente del Consiglio, Sigg.ri revisori dei Conti, non temiamo che la Regione, con il suo atto di diffida ad approvare, possa mandarci a casa; non ci fa paura essere sciolti, né ci farebbe paura, comunque, se non fosse stata decretata la fine delle Provincie per il prossimo mese di giugno dal Governatore Crocetta. 

Vogliamo fortemente che si faccia chiarezza su tutta la gestione politico-amministrativa dei quattro anni a guida dell’ex Presidente della Provincia Turano; oltretutto non è casuale se il Ministero degli Interni ha insediato una Commissione Prefettizia che sta indagando sulla gestione amministrativa dell’Ente… . 

Sig. Presidente del Consiglio, Sigg.ri Consiglieri, Sigg,ri Revisori: affrontando tale atto in discussione mi sia permesso citare a tal proposito 

una laconica frase di Don Cesare Borgia, imposta ai figli, divenuta storica: 

“ Prima ferire deinde quaerere” tradotta: Prima colpire ( uccidere) poi chiedere che, se pur per niente ci tocca, perché fino alla nausea ci ha visti paladini ai fini di sana giustizia e leali e puntuali richieste di chiarimenti, oggi ci trova nauseati per una gestione demagogica cui non abbiamo saputo , o potuto opporre i giusti e opportuni argini. 

Mi riservo di richiederLe, Sig. Presidente del Consiglio, di reintervenire se dovessi ritenere necessario avere bisogno, nel corso del dibattito,di ulteriori chiarimenti o dubbi. 



Cons. re Salvatore Daidone 

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