Stalking: divieto di avvicinamento per un quarantacinquenne

Personale della Polizia di Stato appartenente alla della Squadra Mobile di Ragusa ha eseguito, nei confronti di un soggetto ragusano di anni 45, responsabile del reati di cui agli artt. 612-bis e 582, 585 in relazione all’art. 576 n.5.1 c.p. (atti persecutori – c.d. stalking e lesioni personali aggravate ) in danno di B.S. una quarantenne ragusana con la quale nel recente passato aveva mantenuto un rapporto di convivenza, la misura cautelare prevista dall’art. 292 c.p.p. (divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, come pure dei familiari della stessa, nonché del divieto dell’indagato di comunicare attraverso nessun mezzo, in particolare mediante telefono fisso o cellulare, e-mail o altro mezzo telematico), a causa di una serie di azioni vessatorie, vere e proprie rappresaglie inflitte alla vittima ed estese anche all’attuale compagno di quest’ultima, consistite in intrusioni nella vita privata appostamenti e inseguimenti per le vie cittadine, culminate con aggressioni fisiche per entrambi, comunicazioni anche telefoniche ripetute e indesiderate al punto da provocare alla malcapitata un grave disagio psichico ovvero da determinare un giustificato timore per la sicurezza personale propria e della persona a lei vicina, sino al punto da pregiudicare in maniera rilevante il suo modo di vivere la quotidianità di persona libera.

La vita della vittima dopo la fine del rapporto di convivenza era diventata particolarmente gravosa per il concreto timore di ricevere nuove molestie; aveva paura di uscire di casa anche per la gestione della quotidianità e incontrare gli amici, temendo seriamente per la propria incolumità personale.

Gli esiti investigativi forniti dalla «sezione specializzata» della Squadra Mobile sono stati posti a fondamento della misura cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Ragusa, su richiesta della Procura della Repubblica.

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